Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

domenica 19 novembre 2017

In quel di New York - Giorno 5


E siamo tornati. Come largamente anticipato qui, dal 11 Ottobre 2017 al 26 Ottobre 2017, il sottoscritto ha realizzato il suo sogno nel cassetto: andare a New York e vivere la città dove sono ambientate praticamene tutte le grandi storie Americane. Ora che siamo tornati a pieno regime con la vita di sempre, è il caso di ricominciare a scrivere qualcosa e pubblicare nuovamente degli articoli. Come primo nuovo passo ho pensato: "perché non cominciare riportando foto e testimonianze dell'esperienza a New York?". E direi che idea migliore di questa non ci può essere.


Dopo le due grandi sfacchinate del Giorno 3 e del Giorno 4, decido che il Giorno 5 (15 Ottobre 2017) andava sfruttato, ma con parsimonia. Il peso delle due grandi camminate cominciava a farsi sentire e, nonostante riuscissi a riposare abbastanza bene la notte, non dovevo comunque chiedere troppo alle mie forze. Sicuramente qualcuno di voi dirà: "Ma cosa cazzo c'hai da riposarti? Sei in vacanza!". Il punto è che, vacanza o non vacanza, New York è una città che ti assorbe. Se avete letto gli articoli precedenti, forse ricorderete il paragone della mela. Se New York è la "Grande Mela", i Newyorkesi affondano le loro fauci in questo frutto sempre rosso brillante come la carrozzeria di una Ferrari; e quel morso, così vigoroso e tagliante, dura una intera giornata. Quando la giornata finisce, i cittadini masticano di notte, così hanno energie per il giorno dopo.

Per quanto sia affascinante il fatto che questa città sia così invitante da farsi mordere ogni giorno senza che arrivi mai al torsolo, dopo un paio di morsi si comincia a considerare il rovescio della medaglia. A mangiare un pezzo di mela il cui morso dura tutta la giornata, e per ogni giorno si ripete questa procedura tutti i giorni... Beh, dopo un po' diventa faticoso e sopraggiunge la nausea. Con questo non voglio dire che al Quinto Giorno mi ero già stancato di New York; questo no, assolutamente. Il punto è che già al Giorno 5, cominciavo a distinguere le luci e le ombre della città. Già al Quinto Giorno, avevo notato la relazione di reciproco bisogno tendente al circolo vizioso che New York e i suoi abitanti avevano. I Newyorkesi non potevano vivere senza mangiare la loro mela al giorno che toglie il medico di torno; ma anche la Grande Mela aveva bisogno di qualcuno che la mangiasse per non lasciarla in balia di vermi e bruchi. Ognuno aveva bisogno dell'uno e dell'altro, ma certi giorni questo patto pesava ad entrambe le parti rispettarlo. Certi giorni, essere New York ed essere Newyorkesi, ha il suo peso.

Proprio per questo, il 15 Ottobre 2017 sarebbe stato un giorno tranquillo, oltre che il giorno adatto per sfruttare il New York City Pass.


Comprato il giorno prima mentre mi "gustavo" degli spaghetti senza condimento, il New York City Pass è una di quelle cose che vi si consiglia spassionatamente di comprare se prevedete di vedere quanto meno i monumenti principali della città, più o meno tutti posizionati nel borgo di Manhattan. Cosa fa e cosa contiene?

Il New York City Pass è una delle varie tipologie di pacchetti turistici che comprendono biglietti di ingressi alle attrazioni e tour già pagati dal costo del pass. La città offre cinque tipologie di pacchetti, dal più basico e con le attrazioni strettamente principali, al più completo e variegato; ovviamente, a seconda della quantità e qualità delle attrazioni, il costo sarà via via maggiore. Calcolando un po' il tempo che mi rimaneva, la disponibilità di liquidi, i luoghi e monumenti che volevo visitare - oltre che i tempi di spostamento da una parte all'altra della città - ho scelto la tipologia base del pacchetto, ovvero il New York City Pass.

Il pacchetto base include l’ingresso alle principali attrazioni di New York, quindi particolarmente adatto se si vuole visitare soprattutto i principali musei e i maggiori punti di interesse, ad un prezzo scontato del 40% rispetto all'acquisto dei singoli biglietti. Questo pass contiene sei attrazioni, tre fisse e tre a scelta; per visitare le sei attrazioni incluse, si hanno nove giorni di tempo a partire da quando si visita la prima. Le attrazioni incluse sono:

  • Statua della Libertà (inclusi i biglietti per il solo battello e non per il Piedistallo o la Corona) e Ellis Island. Oppure, potete scegliere la Crociera Circle Line, che è una gita sul lungomare di New York;
  • Empire State Building, osservatorio all’86° e 102° piano. Si può saltare anche la file col pass e si può entrare una seconda volta la sera, a patto che sia lo stesso giorno;
  • Museo di Storia Naturale con incluso spettacolo al planetario e space show o film 3D. Anche qui, si possono saltare le file;
  • Top Of The Rock con osservatorio al 67°, 69° e 70° piano; c'è incluso anche uno sconto sulla visita guidata del Rockfeller Center (tranne per la visita agli studi della NBC). Oppure, potete scegliere di visitare il Guggheim Musem;
  • 9/11 Memorial Musem in onore del disastro dell'11 Settembre 2001, Oppure, potete scegliere l'Intrepid Sea-Air-Space Museum;
  • Metropolitan Museum e il The Cloisters, una sede distaccata del Metropolitan Museum of Art dedicata esclusivamente all'arte medievale.

Come e dove acquistare il City Pass? Il mio consiglio, è quello di acquistarlo direttamente da questo link, che è il sito ufficiale dei ragazzi di ViaggiNewYork.it, un sito specializzato nella visita della Grande Mela organizzato in modo semplice, intuitivo ed esaustivo. Ho consultato molte volte i loro articoli per organizzare il mio itinerario personale e consiglio anche a voi di fare la stessa cosa. Da li poi è tutto semplice. Si sceglie la tipologia di City Pass in base alla fascia d'età, la quantità dei biglietti che si vuole acquistare, la valuta in cui si vuole pagare, il metodo di pagamento e consegna. Ed eccovi il vostro pass. 

Acquistato il New York City Pass il giorno prima, la mattina del 15 Ottobre 2017 decido cosa voglio vedere come prima attrazione mentre faccio colazione. Opto per una immersione culturale al Museo di Storia Naturale, attività che rientra nelle mie esigenze, dato che mi permette di fare qualcosa di leggere (ma stimolante) senza però affaticarmi troppo e perdere la giornata. Essendo dalla parti di Central Park, decido di farmela a piedi, non tanto per risparmiare sulla metro ma per godermi ancora la città. Fidatevi che, abusare troppo della metro, fa perdere gran parte del fascino della città; certo, non ammazzatevi di camminate, ma se dovete raggiungere un posto che è anche ad un ora di cammino, ascoltate me: fatevela a piedi, così potrete guardarvi in giro e gustare ancor di più la magia di New York.


Purtroppo - come spesso capiterà nei primi, inesperti giorni - finisco col perdermi ed arrivare a Riverside Park; lì chiederò indicazioni che mi riporteranno sulla via corretta. Questo piccolo "naufragio" però, è servito per vedere due cose interessanti. Anzi, tre. La prima è il palazzo che vedete qui sopra; non ci sono particolari storie legate a quel palazzo... Cioè, è solo un palazzo. Però è bello da vedere.


La seconda è questa piccola maratona fatta da delle attiviste impegnate per la lotta contro il cancro al seno; si vedono poco nella foto, ma non sono invisibili: è l'assembramento di donne in rosa in fondo a destra. La cosa bella, tralasciando l'impegno mostrato da queste signore e la nobile causa che le ha spinte a mettersi in giro, è il sostegno dei passanti che non perdevano occasione per dire alle maratonete quanto la cosa facesse loro onore. Tutto il mondo è paese e, come in Italia, anche in America c'è molto menefreghismo riguardo attività di volontariato e/o umanitaria; però, poco ma sicuro, gli Americani sono molto più sensibili su tematiche come il cancro al senso, la disoccupazione e il vagabondaggio.






La terza cosa, sono stati i preparativi per Halloween. Gli Americani sono davvero dei pazzi sciroccati quando si tratta di questa festività. Ora, le decorazioni che vedete qui sono il meno, forse le più scrause, ma più avanti vedrete il malsano impegno che riversano nelle decorazioni per la festa.


Arrivato al museo verso tipo le 10:00 circa, all'entrata vengo accolto da due bestioni preistorici. Scambiandoli per Titanus, uso il mio pugnalflauto da Green Ranger per domarli.


Ottengo solo sguardi preoccupati e ben poco soddisfatti della citazione. Nonostante l'orario di arrivo, che qualcuno potrebbe definire "presto", trovo un sacco di fila e anche dopo l'ottenimento del New York City Pass non posso comunque saltarla. Il perché è presto detto: c'era fila da entrambe le parti, sia per l'entrata generale, sia per quella riservata a coloro che avevano dei pacchetti turistici. Così mi guardo intorno per fare qualche foto agli interni.




Dopo un ora di coda, riesco finalmente a scambiare la ricevuta del City Pass per l'effettivo pacchetto; da quanto ho capito, all'epoca si presentava tipo tessera del codice fiscale/tessera sanitaria. Oggi invece si è optato per un bloccato stile buoni pasto che i receptionist possono strappare. Dopo aver ottenuto il mio pacchetto in forma fisica, mi dirigo verso l'entrata del tour, dove mostro alla guardia il mio biglietto d'entrata. Ora, sembrerà una cosa stupida, ma in America i controlli sono peggio dei rotoloni Regina: non finiscono veramente mai e ogni cosa viene controllata più e più volte. Per farvi un esempio, mentre compravo il City Pass, la guardia a cui mostrerò il biglietto d'ingresso si era girato dalla mia parte perché aveva sentito la parola "Italy".

Quando si compra il pacchetto turistico, una volta che si scambia nella prima attrazione che si visita, bisogna poi portare carta d'identità e/o passaporto che certifichi la propria identità, oltre che dichiarare certe informazioni a volte. La mia nazionalità è stata dichiarata e confermata due volte: una tramite passaporto, e una da me stesso, a voce. Quando dirò di essere Italiano, la guardia si girerà verso di me, forse curiosi di vedere com'è fatto un Italiano, questa creatura mistica in grado di suonare il mandolino e di far comparire la pizza con uno schiocco delle dita. La guardia mi osserverà mentre darò le mie generalità necessarie per l'ottenimento del New York City Pass, guardandomi anche mentre la receptionist mi dava il biglietto d'ingresso. Quando mi dirigerò all'entrata del tour, la prima cosa che mi chiederà sarà: "Can I see your ticket, please?".

Ora, posso capire la mentalità del "non si è mai sicuri", però così è decisamente troppo. Ripeto che capisco i sentimenti che spingono a questa Owellosità agonistica, però bisogna che capiscano anche quando è il caso di non essere così fiscali. Voglio dire, cazzo, mi hai visto mentre prendevo il biglietto dalla tua collega. A meno che l'Alto Evoluzionario non mi abbia rapito durante la notte e reso Quicksilver, non ho proprio avuto il tempo materiale per falsificarlo o cosa.


Dopo aver varcato la soglia, il tour comincia e vengo accolto da una bella murata con i nomi di coloro che hanno contribuito a creare e rendere grande il museo. Ora, siccome l'American Museum of Natural History è enorme e pieno zeppo di alee e contenuti, per non tediare troppo chi sta leggendo questo post, per comodità, ho deciso di mettere le foto solo delle zone che mi sono piaciute di più o per cui ho un particolare e spiccato interesse personale. So che non è una decisione molto arbitraria, ma il punto è che quando si tratta di esplorare, divento maniacale e compulsivo, tant'è che ho fatto foto a tutte le aree presenti nel museo; se inserisco tutte le foto per tutte le aree, finisce che questo post finite di leggerlo quando i vostri nipoti avranno dei nipoti. Ergo, ci mettiamo le foto delle aree che mi sono piaciute di più, preceduta da una lista delle sezioni ospitate dal museo; come sempre, ogni foto sarà intervallata da informazioni storico-culturali sul museo e sulle alee scelte. Se volete vedere le foto di qualche area in particolare, basta scriverlo nei commenti e verrà fatto un post al riguardo.

Sezioni (le quali presentano diorami e riproduzioni di cose/persone/animali/territori esistenti o esistiti) del American Museum of Natural History sono:

Alee dei Mammiferi: 
Sezione dedicata agli animali vertebrati suddivisa in due macro-sezioni: Old World e New World.
  • Old World è composta da: Mammiferi Africani (in cui sono esposti animali provenienti da tutto il territorio Africano) e Mammiferi Asiatici (in cui sono esposti animali provenienti da Birmania, Nepal, Malesia e India); 
  • New World è composta da: Mammiferi Americani (in cui sono esposti animali provenienti da Nord America, Alaska e Messico)
Alee degli Uccelli, Rettili e Anfibi: 
Sezione dedicata agli animali invertebrati e non suddivisa in quattro macro-sezioni:
  • Uccelli del Nord America, in cui sono esposti uccelli provenienti da Nord America, Alaska e Messico;
  • Uccelli del Mondo, in cui sono esposti le specie di uccelli più particolari e/o rare del pianeta;
  • Uccelli dell'Oceania, in cui sono esposti uccelli provenienti da le Isole Fiji, la Nuova Zelanda e le Isole Marianne;
  • Rettili e Anfibi del Mondo, in cui sono esposti le specie di rettili e anfibi più particolari e/o rare del pianeta;
Alee della Biodiversità ed Ambiente: 
Sezione dedicata a piante e territori suddivisa in tre macro-sezioni:
  • Foreste del Nord America, in cui sono esposti boschi e foreste del Nord America;
  • Territori dello Stato di New York, in cui sono esposti le piante e le zone verdi della città;
  • Vita dell'Oceano, in cui sono esposti diorami di biologia marina, botanica e conservazione marina;
Alee della Specie Umana: 
Sezione dedicata alla origini biologiche e culturali dell'umanità in cui sono esposti diorami che riproducono antichi usi e costumi di popoli e delle varie razze del mondo suddivisa in sei macro-sezioni:
  • Eurasia (in particolare Giappone, Cina, Tibet e India);
  • Africa (non solo l'Antico Egitto, ma anche le altri tribù di tutto il continente);
  • Messico e America Centrale (Maya, Aztechi, Olmechi e Zapotec);
  • Pacifico (in particolare Polinesia, Micronesia e Melanesia);
  • Indiani d'America (in particolare le tribù situate nelle seguenti zone del Nord America: Nord-Ovest, Centro-Nord, Foreste dell'Est);
  • Origine della Specie, in cui vengono esposti tutti i reperti riguardanti la catena evolutiva dell'uomo;
Alee del Pianeta Terra: 
Sezione dedicata alla geologia del pianeta divisa in tre macro-sezioni:
  • Meteoriti, in cui sono esposti i meteoriti intatti caduti sulla Terra;
  • Gemme e Minerali;
  • Creazione della Terra, in cui vengono esposti tutti i reperti riguardanti la nascita e il cambiamento del pianeta Terra;
Alee dei Fossili: 
Sezione dedicata ai reperti e/o ricostruzioni tramite diorama della flora e fauna del pianeta durante la preistoria.


Le sezioni scelte che verranno mostrate sono gli Animali del Nord America e i Popoli dell'Asia. Precedenza agli animali tanto cari e fighi.




Come detto all'inizio, parliamo di un po' di storia del museo. Fondato nel 1869, quello che un domani diventerà il museo di storia naturale più grande al mondo esordisce come deposito di arsenale bellico. Solo pochi anni più tardi il progetto della costituzione di un Museo di Storia Naturale divenne più articolato e nel 1874 iniziò la costruzione dell’edificio che ancora oggi ospita il museo caratterizzato da uno stile prettamente classico. L’entrata al museo è grandiosa e fu completata solo nel 1936 dall’architetto J.R. Pope che dedicò la sua opera a Theodore Roosevelt, 26° Presidente degli Stati Uniti.




Questo museo lo conoscente anche senza conoscerlo perché è la location del film Una Notte Al Museo.









Dopo gli animali, passiamo ai Popoli dell'Asia, dove qui si vedranno foto principalmente di Giappone e Cina.






















Tra una visita e l'altra del museo, verso le 15:30 partecipo ad una mostra guidata e con intrattenimento sulla materia oscura, una delle forze dell'universo che ancora oggi caratterizza il creato; la mostra entra anche nel merito del big bang e di tutte le scoperte che oggi vanno a formare le conoscenze che l'umanità ha sullo spazio. Purtroppo era vietatissimo fare foto e video: pena, l'ascolto forzato di...








La visita al museo finisce parecchio tardi, circa intono alle 18:00. Così decido di promuovere il mal di schiena, aspettare le 20:00 e godermi Times Square di sera, per poi prendere la metro e tornare a casa.














CLICCA QUI PER IL GIORNO 6
(disponibile dal 29 Novembre 2017)


- Symo

1 commento:

  1. Ma perché non hai più pubblicato i giorni successivi?
    E' un peccato, perché ci sono un sacco di spunti interessanti. Hai proprio abbandonato del tutto?

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...