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venerdì 9 marzo 2018

Macerie Prime - la recensione (Baloon Central #138)

Oggi parliamo dell'ultima fatica di Zerocalare. Perché? Perché ne abbiamo voglia.


Dati Generali:
Testi & DisegniZerocalcare
Anno di Pubblicazione: 2018
Etichetta: BAO Publishing
Prezzo: 16,00 €

Trama:
Macerie prime è una storia su cosa ci rende umani. Sulle cose che, per quanto siano messe a dura prova dalla vita, dobbiamo proteggere a ogni costo. Un libro in cui un cast corale e allargato rispetto al tipico narrare di Zerocalcare si confronta che le fragili realtà che, appena qualche anno prima, erano i loro sogni per il futuro.

Il Mio Parere:
Molti lettori trovano abbastanza scomodo leggere la vita, anche se romanzata, di un autore. Alcuni, lo trovano addirittura irritante, a maggior ragione se tale vita finisce per diventare il fulcro narrativo delle sue storie. Tuttavia, Zerocalcare è riuscito dove molti hanno fallito, riuscendo a trasformare la sua vita in storie appassionanti impreziosite da scenette umoristiche che non sono nient'altro la concretizzazione di scene che ci si immagina quando si parla tra amici.

A sei anni dal suo debutto, il suo stile rimane ancora magnificamente invariato ma - come ogni fumettista che vuole continuare questo lavoro - in Macerie Prime cominciano ad intravedersi i primi segni di una evoluzione stile, complice della maturazione artistica ma anche della crescita (nel senso biologico del termine) di Calcare. E, a dirla tutta, è il raggiungimento di una certa età e il tema principale del volume.


Le macerie prime del titolo sono, sostanzialmente, le nostre. Quelle che ci lasciamo dietro quando la nostra ambizione - o comunque la nostra voglia di affermazione - ci porta a vivere concentrati su ciò che facciamo, con una sorta di pilota automatico sempre inserito, dimenticando (o mettendo in secondo piano) amici e affetti. Ma ogni tanto succede che questi tornino ad affacciarsi facendoci da una parte ricordare tutto ciò che abbiamo tralasciato (magari chiedendoci perché lo abbiamo fatto) e dall'altra riempendoci di dubbi sulla bontà delle nostre scelte e priorità. Tutto ciò non può che causare scontri, attriti, distrugge le nostre sicurezze e quelle degli altri, danneggiando e scheggiando la nostra immagine e quella che gli altri hanno di noi lasciando, per l'appunto, dei detriti: delle macerie.

Questa è la tematica affrontata da Zerocalcare nel suo ottavo lavoro, una tematica che questa volta non si limita alla sua generazione, ma si estende ad ogni tipo di persona, in quanto parla di una fase della vita che ogni essere umano (prima o poi) raggiunge. Essendo Zerocalcare un autore fortemente autobiografico, sarebbe stato da ingenui e immaturi non considerare - ma soprattutto, non avere il coraggio - di utilizzare il raggiungimento e il superamento dei trent'anni come storia. Essendo però una storia che coinvolge tutti noi, Zerocalcare non affronta la vocina che spinge a fare un bilancio sulla vita precedente considerata "gioventù" e quella che lo sta aspettando, considerata "adulta" da solo, ma da anche molto spazio ai comprimari di cui si è circondato, dipingendo un contesto corale variegato e capace di dare spazio ad una moltitudine di situazione e relazioni in cui ogni persona si può riscontrare.


L'unico problema con Macerie Prime è che, essendo una storia in due parti, la storia si conclude con un "cliffhanger" che cerca di spingere il lettore ad attendere il secondo volume, quindi il tutto si conclude con una sospensione della storia che - purtroppo - tende a scemare a livello di eventi e contenuti, rallentando volutamente il ritmo per non bruciarsi troppo in fretta le scene più interessanti, i colpi di scena più stuzzicanti e i ragionamenti e le evoluzioni di trama più scioccanti, tenendole così per il prossimo volume. La scelta non è molto azzeccata, ma credo proprio che Calcare se lo possa permettere, in quanto ha alle spalle la pubblicazione di volume davvero molto ben centrati sul lato umano e dello storytelling da concedersi il lusso di fare una storia di più ampio respiro e far "soffrire" un poco i suoi lettori.

Ora si dovrebbe parlare del suo stile di disegno ma, vedendo il suo modo di scrivere, penso sia piuttosto inutile. Lo stile di Calcare è funzionale - estremamente funzionale - ai suoi testi e avere uno stile più ricercato o meno curato del suo causerebbe una considerevole perdita del suo approccio popolare, indirizzato a chiunque abbia vissuto una vita.


Conclusioni:
Macerie Prime è, detto in soldoni, una storia sulla dissoluzione dell'idea di noi che avviene dopo i trent'anni, quando ci si trova a conciliare lavoro, carattere, impegno, amici nell'unica vita che abbiamo e dell'irreversibilità di alcune delle scelte che siamo costretti a fare.

- Symo

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