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venerdì 8 dicembre 2017

JLA/Vendicatori - la recensione (Baloon Central #126)

Dopo aver parlato della nascita di questo crossover, ora è tempo di parlarne del volume in sé. Oggi, affrontiamo la difficile recensione di parliamo JLA/VENDICATORI.
PS: Aspettatevi un fottio di tavole di George Peréz.


Dati Generali:
Testi: Kurt Busiek
Disegni: George Pérez
Volume Contenente: JLA/Avengers (Vol. 1) #1-#4
Anno di Pubblicazione: 2003-2004
Etichetta: Sia Marvel che DC, però della distribuzione se ne occupa la DC Comics
Prezzo: €22,00

Trama:
Krona e il Gran Maestro s’incontrano nello spazio: il primo è ossessionato dai segreti che avvolgono il Big Bang ed è disposto a tutto pur di venirne a capo; il secondo afferma di essere a conoscenza di qualcuno in grado di rispondere alle sue domande, ma ne rivelerà l’identità solo nel caso in cui Krona vincitore di una scommessa; in caso contrario, sarà costretto a rinunciare alla sua ricerca. La scommessa in questione è questa: i due contendenti dovranno schierare i più potenti eroi dei due mondi che dovranno scontrarsi per recuperare alcuni dei più potenti manufatti magici in circolazione; la squadra che riuscirà a portare a termine la missione con più oggetti all’attivo, vince. Krona accetta e sceglie come squadra rappresentativa i Vendicatori, mentre per il Gran Maestro si schiereranno gli eroi della Justice League. Chi la spunterà?

Il Mio Parere:
Innanzitutto, perché recensione difficile? Perché questa storia mi piace e non mi piace allo stesso tempo.


Mi piace se penso al lavoro del dream team Kurt Busiek/George Pérez in veste di estimatore del fumetto supereroistico e sceneggiatore amatore (molto amatore); e, sotto questo punto di vista, il crossover si presenta come un autentico capolavoro. La trama tocca praticamente tutti i punti topici - diventati poi un classico - della letteratura supereroistica, partendo da delle premesse che promettono una trama semplice e dai risvolti scontati. In realtà, JLA/Vendicatori possiede una trama tutt'altro che lineare, trasformando il crossover in qualcosa di più di un semplice scontro di testosterone tra i rappresentanti delle due major. Certo, l'occhio vuole la sua parte, e ti pare che nell'incontro tra i due più grandi supergruppi del fumetto non ci siano delle sane botte da orbi tra JLA e Vendicatori? Ovvio che ci sono, e rispondo anche a tante domande su chi sia più forte di chi. Ma poi si va oltre. Molto, molto, molto oltre.


Kurt Busiek, grazie alla sua profonda conoscenza di entrambe le scuderie, trasforma JLA/Avengers in una occasione per rendere omaggio ad anni di storie della Justice League e dei Vendicatori, ma non solo. Da vero demiurgo della continuità Marvel e DC, l'abile sceneggiatore rende omaggio anche al modo di entrambe le case editrici di concepire e creare i propri eroi, trasformando l'incontro dei due supergruppi non solo in uno scontro fisico, ma anche ideologico e generazionale. La storia, seppur articolata e corposa, non annoia, poiché non solo non è banale, ma tocca anche delle vette di profondità inaspettate e rare da leggere in un crossover, dove - in occasioni del genere - la profondità delle tematiche è sempre sacrificata per valorizzare l'enfasi dell'incontro delle superstar protagoniste. Il crossover presenta profonde riflessioni sulla brama della conoscenza e fino a che punto ci si possa spingere pur di conquistarla e quali conseguenze si è disposti ad accettare per ottenerla.


Oltre a ciò, siccome si parla soprattutto di eroi, ogni capitolo tratta il concetto di eroismo, prima ragionando sul termine in senso generale (strettamente da vocabolario, diciamo) e poi sull'interpretazione che Marvel e DC hanno dato nel corso di oltre settantanni di pubblicazioni. Per valorizzare ancora di più le enormi somiglianze e le profonde differenze tra la Justice League e i Vendicatori - che rappresentano il meglio che gli eroi hanno da offrire - Busiek prende in esame anche la storia personale di alcuni dei membri dei due gruppi, citando i gloriosi successi e i più cocenti fallimenti, andando così a completare l'affresco sull'eroismo. In particolare, per completare la panoramica, prende singolarmente in esame dei Vendicatori e dei Leaguers e ne tratta la tematica attraverso i loro occhi e la loro caratterizzazione e lo fa su coloro che hanno lasciato più il segno nella storia dei due gruppi: Capitan America, Visione, Iron Man, Thor, Hank Pym, Wasp, Visione e Scarlet per i Vendicatori; Superman, Batman, Flash, Wonder Woman, Lanterna Verde, Aquaman e Martian Manhunter per la Justice League.


La cosa che lascia più strabiliati, è che Busiek si sacrifica completamente alla caratterizzazione dei personaggi protagonisti. Quando gente come Freccia Verde o Occhio Di Falco parla, la voce non è quella dello scrittore, ma è quella del personaggio, che parla attraverso dialoghi esclusivamente strutturati per loro e su di loro. So che sembra una cosa scontata, ma molti scrittori non sono capaci di questo tipo di immedesimazione e, ancora meno, di farlo ad un livello così alto come fa Busiek in questo crossover. Per fare un piccolo esempio, gente come Garth Ennis - per quanto sia un bravo sceneggiatore - non è in grado di fare questo lavoro. Qui ogni caratteristica di ogni personaggio è qui rispettato a livello quasi reverenziali, dando vita ad un risultato impressionante.


Ovviamente, la pecca di tutto ciò, non è tanto la l'intricata matassa da smaltire, quanto più per la enorme mole di personaggi inseriti e di citazioni alla storie passate. Forse forse, Busiek si è lasciato prendere ed influenzare troppo dall'ambiziosità di questo sfida, sfornando un volume che può essere apprezzato appieno soprattutto da chi possiede una approfondita cultura su tutti i personaggi Marvel e DC, per apprezzare in toto le varie sfumature e i riferimenti che sono presenti in ogni angolo di pagina. Questo però non vuol dire che, chi sia a digiuno da questo tipo di letture, non possa apprezzare questo mitico incontro tra i due gruppi. E' solo che è un peccato poiché, un lettore alle prime armi o magari affezionato solo ad alcuni personaggi piuttosto che ad altri, come spesso accade, potrà solo concentrarsi sulla storia e poco sui riferimenti, il che (come detto) è un peccato.

Come detto prima, però, questa storia ha anche qualcosa che non mi piace. Semplicemente, Kurt Busiek non è stato obiettivo.


Fin dall'inizio, Busiek non fa altro che rappresentare gli eroi DC come gli dei scesi in terra venerati come essere supremi e superiori dalla gente comune, e quelli Marvel come degli impiegati comunali che stanno a grattarselo/grattarsela tutto il santo giorno lasciando che qualcun'altro si occupi dei pericolo che affliggono gli innocenti: cosa che non è assolutamente vera. Certamente, il metodo Marvel si è sempre preoccupato di creare eroi che fossero il più possibile vicino ai lettori e più umani e fallibili, ma qui vengono proprio rappresentati come degli imbecilli che non ne imbroccano una, al contrario degli eroi DC (che addirittura rivolgono sguardi di sufficienza verso l'Universo Marvel). Questo perché Busiek, nel suo cuoricino, ha sempre preferito la Justice League.

In una intervista antecedente a Avengers/JLA e ancora precedente alla sua assegnazione su tale mini, lo scrittore aveva affermato che se avesse avuto la possibilità, avrebbe fatto vincere la JLA. Ok, la JLA potrà anche avere un range di poteri superiore, un universo più "luminoso" dove esseri sulla falsa riga del Punitore e Wolverine praticamente non esistono, ma questo non giustifica lo scrittore nel far apparire tutto l'Universo Marvel come un gigantesco Quartoggiaro, dove regna il caos o l'anarchia. Capisco che in questi eventi è difficile essere obiettivi, ma così si è creata della leggera ipocrisia, perché prima di scrive dei personaggi fedeli a sé stessi, e poi mi organizza certe svolte di trama per far vincere la JLA. Molto male. Ma non perché vincono loro, ma perché si interrompe una certa linea di pensiero e presa di posizione mantenuta fin dall'inizio.

Al di là di questo, siamo tutti d'accordo nel dire che la vera forza della miniserie, sono i disegni di George Pérez. Durante la recensione, ho cercato di mettere quante più tale (senza ovviamente grossi spoiler) che potevo per farvi vedere l'abilità di questo disegnatore al tavolo di disegno, soprattutto quando si tratta di mettere assieme più personaggi. Però nessuna tavola gli rende più giustizia della copertina del quarto numero.


Cioè, guardate che roba. Oltre una cinquantina di personaggi e tutti curati nei minimi dettagli, anche quelli disegnati minuscoli hanno una cura e una definizione che pure un cieco potrebbe riconoscere La Cosa (in alto, dentro la bolla viola) o Batgirl (in fondo in fondo in fondo a sinistra) o l'Uomo Sabbia (è il terreno su cui posano gli eroi) o Nightwing (vicino a Hulk) in questa wrap around. Ora, immaginate quattro numeri da una cinquantina di pagine l'uno tutti così e senza cali di qualità. E si, del disegno in realtà ce ne sarebbe un sacco da dire, ma non verrà detto una parola di più di quanto già le tavole non faccio già da sole.

Conclusioni:
JLA/Vendicatori è l'avventura definitiva del fumetto super eroico di Marvel e DC. Non esente da difetti ma, a conti fatti, più di così non si poteva fare.

- Symo

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