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lunedì 28 agosto 2017

Spider-Island (la recensione)

Come detto qui, diamo il via ad una nuova Rassegna Stampa che ci terrà compagnia per un bel pò! Dopo aver affrontato le produzioni cinematografiche di franchise come Lupin IIII Cinque Samurai e I Cavalieri dello Zodiaco, spostiamoci un pò sui fumetti: in particolare, su Secret Wars 2015. Da oggi in poi, ogni settimana, tratteremo di un volume/storia legata al crossover e ne faremo la recensione, fino a recensire tutti i volumi di cui è composta la saga. Questa volta si continua con SPIDER-ISLAND.


Dati Generali:
Testi: Christos Gage & Marc Guggenheim
Disegni: Paco Diaz Luque
Anno di Pubblicazione: 2015
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Spider-Island (Vol. 1) #1-#5
Prezzo: 3,30 €

Trama:
Cosa sarebbe successo se l'Uomo Ragno non fosse riuscito a salvare New York dal virus ragnesco emesso dalla Regina dei Ragni? La Grande Mela sarebbe stata invasa da ragni umanoidi sotto il controllo di una malvagia e perversa dittatrice. A Battleworld, queste premesse sono realtà e nel regno di Spider-Island la Regina dei Ragni ha davvero vinto e tiene sotto scacco NY. Ma un manipolo di eroi guidati dall'Agente Venom collabora in segreto per rovesciare il regime della Regina e restituire la città ai suoi abitanti. 

Il mio Parere:
Posso cominciare dicendo che questa miniserie è terribilmente sottovalutata e ingiustamente bistrattata? Beh, certo che posso, è il mio blog. La miniserie Spider-Island di Secret Wars 2015 riprende il concept visto nell'originale crossover ragnesco del trio Dan Slott/Humberto Ramos/Stefano Caselli, evolvendosi poi verso la struttura dei What If...?. Senza ombra di dubbio non stiamo parlando di una storia rivoluzionare e che va sicuramente a mettersi nel mucchio delle tante cose pubblicate sui supereroi. Ma questo non vuol dire che Spider-Island sia a modo suo divertente.


Christos Gage, fill-in writer di fiducia di Dan Slott, scrive una miniserie principalmente incentrata sull'azione e sulla guerriglia, dove a farla da padrona non sono i pezzi da novanta della Marvel ma quelli di minor lustro: ma non per questo, poco meritevoli di uno spazio tutto loro. Cage mette in scena una formazione di Vendicatori inizialmente composta da un accattivante trio (l'Agente Venom, Visione e la Donna Ragno/Jessica Drew) che poi espande le sue file con personaggi effettivamente di Serie A, ma rivisti sotto una forma più distorta, come: Iron Man pieno zeppo della Formula Oz di Goblin, Capitan America licantropo, Carol Danvers vampira e via dicendo. Per quanto la scelta possa sembrare decisamente kitsch, in verità, è un grande tributo a molte usanze narrative degli anni '70, dove svolte di trama del genere erano praticamente all'ordine del giorno. E sapete cosa? Funziona e sottolinea ancora di più il concetto dell'eroismo dei protagonista. A volte, per sovvertire una grande minaccia, si necessità l'utilizzo di enormi estremi a volte permanenti.

Personaggio trainante della storia sopra ad ogni altro, è l'Agente Venom, il quale si pone come ideale successore del mantra "potere e responsabilità" e ottiene un po' di notorietà; certo, fin dal momento in cui Flash Thompson è diventato Venom, il personaggio ha goduto di ottima visibilità (e anche di una serie tutta sua) ma è talmente un personaggio ben strutturato che non se ne ha mai abbastanza. La trama va avanti spedita e con molta convinzione; forse dura un numero in più del dovuto, ma il finale abbastanza atipico e particolare riesce a farsi perdonare molte cose, dato che se ne può trarre anche una piccola morale. A volte, non si può davvero far tornare tutto come prima. A volte, essere un eroe, vuol anche dire sapersi adattare ad un cambiamento irreversibile e continuare a vivere. Niente di rivoluzionario, ok, ma ci sono storie peggiori su cui vale la pena accanirsi: Spider-Island non è una di queste.


Se proprio bisogna trovare un difetto, indubbiamente si trovano tutti nei disegni. Non che Paco Diaz Luque disegni male, ha solo uno stile molto standardizzato e mediamente medio. E' vero che a volte serve anche questo, ma qui parliamo proprio del minimo sindacale nell'ambito dello stile medio.

Conclusione:
Spider-Island è una miniserie che intrattiene il lettore quanto basta, permettendogli di leggere una storia con protagonista un personaggio che non si vede spesso e molti altri rivisti in diversa veste. Peccato per i disegni, ma per il resto, niente male!

- Symo

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