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venerdì 21 luglio 2017

Silver Surfer: Parabola - la recensione (Baloon Central #119)

Oggi parliamo SILVER SURFER: PARABOLA. Perché? Perché ne abbiamo voglia.


Dati Generali:
Testi: Stan Lee
Disegni: Moebius
Volume Contenente: Silver Surfer: Parable #1-#2
Anno di Pubblicazione: 1988
Etichetta: Marvel Comics
Prezzo: €15.00

Trama:
Galactus ritorna nuovamente sulla Terra più affamato che mai. Per tenere fede al proprio giuramento, il Divoratore di Mondi sceglie di non distruggere il pianeta, ma di presentarsi come un Dio e portare gli umani all’autodistruzione. Nel mentre, un predicatore televisivo coglie l’occasione per far suo il messaggio di Galactus, autoproclamandosi profeta del nuovo Dio e spingendo la popolazione a seguirne i voleri. Silver Surfer, che aveva sperato di lasciarsi alle spalle la razza umana e vivere nella miseria, non può stare a guardare ciò che accade e decide di intervenire contro Galactus.

Il Mio Parere:
Dopo essersi conosciuti durante una cena al San Diego Comic-Con del 1988, Stan Lee e Jean "Moebius" Giraud decidono di collaborare per scrivere una storia, attratti dall'irresistibile richiamo di fondere la propria formazione e stile con una cultura artistica diversa dalla loro, ma sempre guardata con enorme ammirazione. Lee amava i disegni onirici, visionari e futuristici di Moebius, oltre che il suo tratto squisitamente Europeo; mentre Giraud - attratto dal gusto della sfida - aveva sempre voluto mettere alla prova la sua arte con il format del fumetto Statunitense. Quello che nasce dalla amorevole commistione di esperienze è la storica Silver Surfer: Parabola, una graphic novel che ha lasciato un segno importante nella storia del fumetto per l'incontro del modus operandi Americano e Francese di fare fumetti, come all'epoca Walk This Way lasciò il segno nella musica per aver abbattuto il muro tra rock e rap. Unico problema è che, più che per la narrazione e le tematiche trattate in sé, Parabola è importante più come pubblicazione/evento mediatico che per altro.


Se Parabola si può considerare a tutti gli effetti un crossover tra due grandi scuole di pensiero, il principale difetto di tutti i crossover degni di questo nome, è che il prezzo da pagare per riunire due o più superstar all'interno del contesto in cui si muove, è privare il contesto stesso di una certa profondità. L'evento della collaborazione Lee/Giraud doveva essere celebrato nel più glorioso dei modi e non è un mistero che il personaggio scelto per l'impresa è stato proprio Silver Surfer. E' noto che, per Stan Lee, Silver Surfer rappresenti la creazione a cui è più affezionato: anche più dei Fantastici Quattro e l'Uomo Ragno, creazioni che gli frutteranno più successo di Surfer nel corso degli anni. Però con Surfer, Lee riusciva ad esprimere una poesia e una capacità di ragionamento filosofico che andava oltre le normali capacità dello scrittore, riuscendo a dare al surfista argentato quell'aura da messia/Gesù dello spazio che piacerà tanto ai lettori e si presenterà come uno dei maggiori elementi di successo del personaggio.

Per una collaborazione così importante, che solo per l'idea stava già facendo la storia, a Lee serviva appunto un personaggio per cui andare sul sicuro. Per Moebies, invece, il personaggio rappresentava una sfida, dato che Lee gli proponeva un personaggio lontano dalle sue abitudine e difficile da fare suo. Ma per Giraud, non prendere rischi significava smettere di crescere come artista e quindi si fece andare bene il surfista: ecco, quindi, che Silver Surfer avrebbe veicolato un incontro che avrebbe lasciato il segno. Purtroppo il peggior difetto della GN, è che effettivamente Parabola vuole essere profondo, importante ed altisonante proprio come il nome che porta nel titolo seguito da quello del protagonista, non riuscendoci però fino in fondo a causa di quello che chiameremo "istinto di sopravvivenza artistico". Spieghiamolo meglio con un esempio.

Per capire meglio come è andata la gestazione di questo lavoro, immaginate che Stan Lee e Moebius siano in macchina assieme e stiano ascoltando la radio per ammazzare il tempo; la radio però trasmette tutti i generi di canzoni, da quella più pop e commerciale, fino a toccare quelle più virtuose e per orecchie fini. I gusti dei due sono molto differenti e, quando la radio trasmette una canzone che all'altro non piace, quest'ultimo abbassa il volume. Non cambia stazione per non sembrare maleducato, ma al tempo stesso non è disposto ad ascoltare troppo quella canzone, così abbassa il volume; però, quando l'altro se ne accorge, alza il volume quel tanto per dire "questa canzone mi piace, lasciamela ascoltare, per favore". Ecco, Silver Surfer: Parabola è andata più o meno in questo modo: come una "sfida" a chi riuscisse di più a far prevalere il proprio stile, smussandolo quel tanto che serviva per creare dei punti di incontro tra le due culture. Il risultato si può infatti dire capriccioso e, proprio per questa lotta tra "istinti di sopravvivenza artistica", si è dato vita ad un risultato a dir poco instabile: sia nei testi, che nel disegno.


Coi testi, Stan Lee cerca di stare al passo con la narrazione fumettistica degli anni in cui la storia venne pubblicata, riuscendoci solo in parte. Elimina un grande numero di dialoghi estremamente verbosi, soprattutto quelli di natura descrittiva delle scene, che già all'epoca in cui Lee era attivissimo, suonavano estremamente ridondanti; del resto, se hai già una vignetta per parla per se come strumento visivo, è inutile descriverlo ulteriormente. Quello spazio viene occupato dai pensieri dei vari protagonisti della storia, che ne approfondiscono la loro psicologia e caratterizzazione, oltre che a scandire il ritmo della storia, che verso la fine finisce per diventare sempre più claustrofobica per l'importanza delle tematiche trattate. Quest'ultime, infatti, rappresentano una sorta di testamento/greatest hits di tutte le varie tematiche care a Stan Lee, promosse nei fumetti scritti da lui sempre con enorme impegno, come: l’emancipazione, la rivalsa del più debole sul più forte, la giustizia, la speranza, l’ottusità del nostro sistema sociale, il potere ipnotico dei media, l’inutilità della politica e la cecità della religione. Il problema di queste tematiche, che si sposano alla grande con un personaggio come Silver Surfer, è che non arrivano al lettore con la giusta potenza per colpa dei dialoghi, tra le cose più particolari di Parabola.

I suoi dialoghi oscillano, infatti, tra un acceso dibattito con taglienti botta/risposta, e una roboante ed ingenua gara di aforismi. Ecco un celebre esempio:


Traduzione:

Silver Surfer: «Tu che non coltivi scaltrezza e inganni, perché lasci che ti credano un Dio?»
Galactus: «Dio non è forse forza e potenza? Non ho mai visto una divinità. Come posso dire di non essere divino?»
Silver Surfer: «La vera divinità è amore, grazia e saggezza suprema. Nonostante la tua forza, non conosci niente della vita.»

Spesso la narrazione si sposta, più che sugli eventi concreti in se, in un dibattito a chi riesce a rispondere all'offesa verbale con la frase ad effetto/aforisma più ricercato e/o più adatto alla situazione. Però, questo continuo parlare per frasi già preconfezionate, avvilisce l'importanza dei temi, poiché se il tema che l'autore offre è personale, non può essere trattato con dialoghi a domicilio, tipo la pizza che ordini per le grandi rimpatriate con gli amici: questo, perché quegli stessi dialoghi sono buoni per tutti, ma speciali per nessuno, e in una storia che doveva essere profonda e importante, fanno bene come il veleno per topi nella birra. Mentre i dialoghi di Stan Lee fanno a pugni tra di loro, la stessa instabilità si registra nei disegni di Moebius: questa volta, con effetti decisamente più positivi, anche se con qualche, immancabile difetto.


Moebius analizza attentamente il periodo storico in cui si trova, la tradizione del fumetto Americano e quello che piace a lui. Le tavole che partorisce, risultano quella fusione di influenze che tanto si sperava di vedere. Le sue tavole sono, infatti, una mistura ben studiata di influenze e dalla natura volubile: termine da leggere con connotazione positiva. I suoi disegni sono figli della dinamica cinematografica, quanto sono del retaggio visto sulla rivista Métal Hurlant, dove (a cavallo tra fine degli anni '70 e '80) consolidò lo stile per cui divenne enormemente famoso e apprezzato; altri disegni, invece - per lo più le scene di lotta - sono realizzate con l'uso delle splash page, scelta presa per rendere omaggio al fumetto Americano. Questo cambio di marcia avviene repentinamente da una pagina all'altra, creando - almeno graficamente - una lettura che sembra una corsa sulle montagne russe, la quale continua a cambiare continuamente registro; a volte questo è un bene, a volte è un male.

L’autore stesso affermò nelle interviste rilasciate di aver dovuto ridisegnare più volte le pagine per trovare il risultato più soddisfacente per questa fusione di generi a cui non riusciva a trovare il giusto equilibrio. Scegliendo di essere il più spontaneo possibile, lavora per sottrazione, cercando di escludere i dettagli e valorizzare i macro-contenuti, spesso dando vita a disegni non troppo brillanti e sbilanciati. Si guardi infatti ai volti dei personaggi e soprattutto quello di Galactus, a volte troppo evanescente ed etereo, altre troppo granitico, quasi una quinta faccia del Monte Rushmore. Moebius si fa però perdonare con la rappresentazione di Silver Surfer, forse l'elemento grafico migliore di Parabola. Il disegnatore Francese riesce a creare un personaggio in linea con il character design tracciato dai suoi predecessori (Jack Kirby e John Buscema), riuscendo però ad aggiungere un particolare che lo rende comunque una rappresentazione fedele alla tradizione, ma anche personale allo stile di Moebius. Il suo Silver Surfer è pieno di leggiadria e grazia e, solo osservando il personaggio muoversi, si avverte la sua natura mite, tranquilla, solitaria e maestosa. Però, si avverte anche che questo Silver Surfer è frutto della genuina e personale arte di Moebius, al 100% incline al suo stile. Anche se questa sarà l'unica prova di Moebius su Silver Surfer, la sua rappresentazione sarà così indimenticabile, da diventare una delle influenze standard da studiare nell'approcciarsi al personaggio, quasi quanto la ragnatela spaghetti inventata da Todd MacFarlane per l'Uomo Ragno.

Conclusioni:
Stan Lee e Moebius, insieme, per narrare una storia ambiziosa che vuole essere profonda, ma non riesce appieno nel suo intento. Silver Surfer: Parabola, nonostante certe falle difficilmente ignorabili, è una storia che merita comunque di essere letta per il ruolo che ha avuto nella storia del fumetto mondiale. Si consiglia soprattutto di recuperare la recente ristampa in edizione deluxe edita da Panini Comics nella collana Grandi Tesori Marvel. Il volume, cartonato e di grandi dimensioni, è disponibile anche con copertina poster. Al suo interno, come compendio, c’è un ricco apparato redazionale che comprende le note di Moebius sulla lavorazione.

- Symo

2 commenti:

  1. Letta ormai una decina di anni fa, non ricordo praticamente nulla della storia ma che disegni! Forse è il caso di una ripassatina...

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