Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

martedì 7 febbraio 2017

The Savage Playground - Crashdïet: la recensione (Pick A Card-Cer #100)

Continuiamo con la nostra sfilza di dischi che sto ascoltando in questi giorni? Ovvio che si! Ehi...un momento! Ma è tutta qui la tua introduzione? Deh, inventatevela voi una nuova introduzione ogni giorno! Vai con la recensione di THE SAVAGE PLAYGROUND dei CRASHDIET.


Il Disco:
Quando ormai si crede di aver visto tutto, sia nel mondo nella musica che in tutti gli altri mondi artistici possibili e immaginabili, arriva sempre qualcosa che coglie alle spalle e ci fa lo scherzone dicendoci: "Tiè,non te l'aspettavi eh?". Cosa si dice quando succede? Niente, al massimo puoi dirgli "Complimenti". E' il caso dei Crashdiet che, dopo il promettente inizio con il primo cantante Dave Lepard (vedi pezzi come Riot In Everyone), hanno avuto una battuta d'arresto con la sua morte e il sostituto cantante non all'altezza della sua eredità (fate la prova del nove ascoltandovi In The Raw); con il terzo disco le potenzialità della band svedese cominciavano timidamente a tornare a galla, poichè cercavano nei fan un compromesso: accettare il nuovissimo e abile cantante cercando comunque di riportare la band agli albori del primo grande successo. Sapete cosa? Con The Savage Playground, uscito nei negozi di dischi il 22 Gennaio 2013, non solo ce l'hanno fatta...ma sono andati anche oltre. Senza mezzi termini, che questo non è il blog per quelli che ballano il Vogue manco fossero gli ultimi marci strascichi degli anni '90, l'album è una bomba che ti esplode in mano perchè: A) non c'è tempo per evitarla e B) non si vuole evitare. I Crashdiet dimostrano di non essere il solito gruppetto imitatore dei grandi coniatori del genere che fanno ma un gruppo che ha i numeri per diventare più di un gruppo rock, ora come ora, mi ricordano molto l'evoluzione che hanno fatto i Guns N'Roses da Appetite For Destruction a Use Your Illusion I & II, lo si evige da alcuni intro molto originali e passaggi insoliti ma apprezzabili. Questi quattro promettenti ragazzi, prendono il genere Sleaze Metal, lo mettono a nudo delle sue potenzialità e proprietà e lo rielaborano in chiave moderna, presentando all'ascoltare un risultato a dir poco solido e fottutamente rock; certo, rock moderno, ma che ha imparato da grandi band del passato come Motley Crue, Def Leppard e Hanoi Rocks, del quale i Crashdiet cominciano a rappresentare (insieme agli Hardcore Superstar) i loro successori.

Tracce:


Conclusioni:
Davvero un ottimo disco! Questi sono ragazzi da tenere d'occhio, perchè sono il futuro di questo genere...e noi siamo con loro.

- Symo

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...