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mercoledì 21 dicembre 2016

L'Uomo Ragno - La Morte di Jean DeWolff (la recensione)

Oggi mi sono svegliato con la voglia di rispondere ad una domanda. Secondo voi, qual è la storia più sottovalutata dell'Uomo Ragno? Ecco la mia risposta.


Dati Generali:
Testi: Peter David
Disegni: Rich Buckler
Anno di Pubblicazione: 1985-1986
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Peter Parker, The Spectacular Spider-Man #107-#110
Prezzo: 15,00 €

Trama:
La storia vede il ritrovamento del cadavere del capitano di polizia Jean DeWolff, misteriosamente e brutalmente uccisa. Spidey, che era molto amico della poliziotta (che, tra le altre cose, era anche una delle poche che non lo considerava un poco di buono) rimane talmente sconvolto dall'accaduto, che fa sua missione di vita quella di trovare, a tutti i costi, l'assassino della DeWolff. Quello che però il Tessiragnatele non sa, è che l'assassino della DeWolff è solo uno dei tanti nomi della lista che il serial killer chiamato il Mangiapeccati, e quando questi ucciderà un giudice amico di Matt Murdock/Devil, anche lui si metterà sulle tracce dell'omicida. 

Il mio Parere:
Senza ombra di dubbio, qualcuno di voi sta già preparando un bel commento con cui stroncarmi, forse perché non è d'accordo con me. Ma prima di postare quel commento, fermatevi un attimo e lasciate che mi spieghi. La Morte di Jean DeWolff è stata scelta come storia secondo me sottovalutata, perché in sedicenti classifiche di "Storie piùmmigliori" dell'Uomo Ragno, occupa sempre una posizione molto bassa; classifiche, tra l'altro, sempre spacciate per super-obiettive. Certo, magari non sarà più importante come La Notte In Cui Gwen Stacy Morì, ma questo non vuol dire che possa essere tanto importante quanto pezzi da '90 del genere. Di obiettivo, c'è solo che le innovazioni portate, sono effettivamente poche: ma sono tutte innovazioni importanti e dal significato potente. Per facilitare la cosa, andiamo con ordine attraverso elenco puntato:

1) La guest-star della storia è Devil, personaggio con cui il Ragno aveva già avuto a che fare, ma solo come illustro collega della comunità dei supereroi. Qui il suo coinvolgimento sarà decisivo non solo per la risoluzione delle indagini, ma anche per la loro relazione, dato che entrambi verranno a conoscenza dell'identità segreta dell'uno e dell'altro. Il fatto che Matt sappia che è Spidey e che Peter sappia chi è il Cornetto, ha dato vita ad una relazione ed una confidenza pari solo a quella tra Superman e Batman, permettendo ai due di condividere momenti di profonda introspezione della figura del supereroe, attraverso i loro pensieri sulla loro attività e vita privata. Senza questo momento, gente come Kevin Smith non avrebbe mai pensato di scrivere momenti del genere:


Da questo momento in poi, ufficialmente, in Marvel nasceranno forti amicizie tra i supereroi anche non necessariamente dello stesso roster di personaggi (come Vendicatori e X-Men).

2) Consacra il personaggio dell'Uomo Ragno, come personaggio versatile. Con la parola "versatile", non si vuole necessariamente che non abbia limiti o che non stoni la sua presenza in trame che non gli competono, solo che (potenzialmente) l'Uomo Ragno diventa un personaggio che può funzionare il qualsiasi tipologia e genere di trama. La Morte di Jean DeWolff colpì tantissimo i lettori dell'epoca e tutti quelli che, successivamente, recupereranno la storia per la crudeltà con cui venne raccontata, per la verve noir e poliziesca della narrazione e le atmosfere pesanti, disturbanti, grevi e angosciose che attraversavano la storia di debutto di Peter David. Con un incipit del genere e un susseguirsi di eventi sempre più vertiginosi, imprevedibili, dark e totalmente di piombo, tutto poteva succede: anche la morte del nostro ragnateluto eroe. Perché? Questo ci collega al terzo punto.

3) Viene data importanza ad un pericolo sempre presente nelle storie di Spidey, ma mai enfatizzato e approfondito come faranno capolavori del poliziesco come The Wire o Hill Street Blues: il pericolo comune che viene dalla strada. L'Uomo Ragno è un eroe e cerca di rendere più agevolato, il lavoro di altre persone come i poliziotti. Finora, però, le sue storie non avevano ancora raggiunto quella maturità di contorno che era finalizzata solo ai supercriminali. Diversi sono stati gli approfondimenti sui supervillain e i dubbi Shakespeariani riguardo la domanda delle domande: "Lasciarli vivere o meno?". Se già sul lato super avevamo la tematica della lotta dell'eroe, che non è mai una battaglia con una fine precisa e definitiva, ma solo un eterno arrancare e fare il possibile per arginar e contenere il male, con la Sin-Eater Saga si solleva la domanda anche riguardo alla semplice criminalità. Il Mangiapeccati come minaccia è letale tanto quanto Venom o gli Ammazzaragni, ma conduce i suoi affari in una stile molto più basso, rispetto a tutti gli altri suoi villain. E' imprevedibile, incontrollato, machiavellico e spietato: proprio come la criminalità mondiale, non solo quella statunitense.


4) Siccome è una rivelazione tanto traumatizzante quanto realistica, non farò spoiler di alcun genere perché ci tengo che il lettore venga intrattenuto senza anticipazioni di alcun genere, ma fidatevi quando vi dico, che il finale è qualcosa di veramente potente. La risoluzione del caso è una risoluzione molto amara, ma che fa anche riflettere quanto la linea tra bene e male è molto sottile.

Conclusioni:
Come avete visto, le innovazioni sono poche, ma eccellenti. Trampolini di lancio che daranno l'opportunità al ragnateluto alter-ego di Peter Parker, di impreziosire le proprie storie che temi portanti ancora più importanti e profondi. 

- Symo

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