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giovedì 3 novembre 2016

Marvel "What If...?" che poi si sono veramente realizzati - EP. 9

L'energia non si crea e non si distrugge: semplicemente, si trasforma. Questa è una delle tante leggi della fisica riguardo all'energia che, a volte, si adattano bene anche alle storia della narrativa. A volte sembra davvero che non esista una idea originale, ma solo derivazioni di modelli di trama pre-esistenti e poi cambiate dagli scrittori a seconda delle loro esigenze. A volte non è vero, ma tante volte lo è eccome: sopratutto nei fumetti. Per questo, il sottoscritto ha deciso di dare vita ad una rubrica mensile in cui verranno analizzati i vari ed ipotetici "What If...?" della Marvel che poi si sono veramente realizzati. Questo, è il nono episodio.



Per coloro che non hanno letto il primo episodio, qualche informazione tecnica: come si parla di questi What If...? e, sopratutto, quando possiamo trovarli? Beh, prima si parla del What If...? originale e poi in quali circostanze si è realizzato. Per quando potete trovare di preciso questa nuova rubrica, sappiate che Marvel: What If...? sarà disponibile ogni primo Giovedì del mese ogni mese. Tutto chiaro? Bene, allora, si parte.



Cable uccide gli X-Men


Per la nostra consueta analisi dei Marvel What If...? che si sono veramente realizzati, ho scelto una storia immaginaria in due parti, la prima pubblicata su What If... #46 e su What If... #47, entrambe rilasciate nel 1993. Solo che, siccome sarebbe stato troppo pesante parlare di tutte due in questo post, oggi parliamo di quanto succede nel numero #46 e, il prossimo primo Giovedì del mese, del #47: numeri che, ripeto, vanno a completare un unica storia. Come si è sempre detto finora, la testata dei What If...?, in questi anni arrivata al Vol. 2 e quindi seconda incarnazione, ha sempre cercato e/o è sempre stata vista come un terreno di sperimentazione, a volte di svolte classiche, a volte di proposte narrative completamente rivoluzionarie. A sto giro invece cerca di essere più, diciamo, sul pezzo, come direbbero i giovini d'oggi.

Siamo nel 1993 e Cable era ancora un personaggio pieno di misteri e dalle intenzioni ancora non ben definite, cosa che ha scatenato sicuramente un sacco di speculazioni da parte dei fan. Pensate a quei tempi senza Internet, come potevano avvenire tutte le varie flame di oggi o discussioni monolitiche sul fumetto o ipotesi su eventuali sviluppi futuri. Possiamo solo immaginare! In ogni caso, anche se poi si è scoperto essere Nathan Summers (il figlio di Ciclope del coglione monocolo degli X-Men), c'era sempre quella possibilità che si trattasse di qualcuno con delle intenzioni poco piacevoli. Questa volta la Marvel vuole dare ragione ai lettori, ascoltare il loro punto di vista e vedere dove porta. Quindi se la fanno sta domanda e si chiedono: E se Cable fosse uno stronzo? E se Cable fosse qui per distruggere gli X-Men? E metti che ci riesce? Cosa sarebbe successo se Cable avesse sterminato gli X-Men?


Il Professor Xavier un giorno torna dalla sua solita vacanza annuale sul pianta degli Shi'ar. I suoi pupilli non fanno in tempo a cingerlo d'allor perché si mette subito a lamentarsi tipo Sgarbi di come gli X-Men non siano più il gruppo degli albori, facendo osservazioni e offese a tipo tutti. Se non vi spiegate questo comportamento, fatevene una ragione, mai aspettarsi che un pelato sappia il significato della parola "crescita". Siccome tra le fila non ci sono dei cretini (cosa ridi, Ciclope? Mica parliamo di te), Cable comincia a discutere con il Charles Xavier e a rispondere alle sue accuse, innalzando la discussione ad un climax sempre crescente di tensione, finché questa non esplode e sfocia in una rissa. Beh, oddio, più che una rissa, un vero e proprio massacro, dato che nella colluttazione Cable (tipo elefante in un negozio di cristallo) uccide Xavier ma anche Ciclope e Jean Grey. Gli Uomini X s'incazzano tipo tantissimo e parte una Civil War in casa Westchester, dove le due parti sono rappresentate da Tempesta e Wolverine. Ororo vuole catturare Cable, ma solo per consegnarlo alla giustizia. Logan vuole catturare Cable anche lui, ma solo per consegnarlo alla giustizia dell'adamantio. Così gli X-Men si dividono e una parte va con Wolverine, e l'altra con Tempesta. Risultato? I due X-Team passano più tempo a darsele di santa ragione tra di loro, che cercare Nathan Summers. Finché non arriva una svolta.


Il Wolverine's Team ha alla fine la meglio e l'Artigliato Canadese procede allo scotennamento di Nathan. Disgustati da quanto visto, Psylocke prende sacca e baracca e lascia Logan per i fatti suoi, ammutinando il Wolverine Team e passando per quello di Tempesta. Intanto, durante il cambio di roster, Magneto si fa avanti e tipo Testimone di Geova chiede ai defezionanti X-Men del team di Wolverine se stanno cercando lavoro. Che gli chiederanno mai? Lo vedremo Giovedì 1° Dicembre 2016 quando parleremo di What If...? #47. Intanto, parliamo di questo, che già c'è un sacco da dire.

Presentata questa storia scritta da un Kurt Busiek che, di li a poco, avrebbe sfornato quel Capolavoro di Marvels e tralasciando il fatto che è fortemente ipocrita da una come Psylocke disgustarsi per le azioni di Logan, se vi sembra che il Wolverine's Team puzzi fortemente di X-Force, beh, è perché è così. Non credo che gli autori che in futuro daranno l'interpretazione black-ops alla X-Force si siano rifatti direttamente a quanto visto in questo numero. E' indubbio che sia una mera coincidenza, però è davvero interessante vedere quanto Busiek fu involontariamente lungimirante.


La storia della X-Force è piuttosto lunga e passa attraverso diversi team creativi ed incarnazioni. Quella che però interessa a noi, è quella comparsa per la prima volta su Uncanny X-Men #493 del 2008, nel bel mezzo del crossover ramificato attraverso diverse X-Testate chiamato Messiah Complex che poi sarà protagonsita delle serie scritte da Chris Yost, Greg Kyle e Rick Remendere. Siamo in un periodo editoriale successivo a House Of M, dove i mutanti erano confinati ad un numero estremante ridotto e le nascite stavano a zero. Ad un certo punto nasce questa mutante che, con il suo solo arrivare al mondo, mette a ko tutti i telepati. Tutti ne partono alla ricerca, sia amici che nemici, ma nessuno riesce a prendere con sé la bambina. Tutti, tranne uno: Cable. Sapendo che la bambina, rinominata poi Hope Summers, è molto importante per il futuro della comunità mutante, Cable si prende l'onere di proteggere la piccola da X-Men, Sinistro e minacce/alleati varie. Stanco di continuare a giocare in difesa, Ciclope ordina a Wolverine di mettere su una squadra di cacciatori e di killer per scovare Cable e massacrare chiunque gli sbarri la strada.


La squadra funziona così bene, che Ciclope decide di tenersela e di usarla come squadra segreta per far fuori bersagli che potrebbero rompere le palle agli X-Men, giocando così d'anticipo e ammazzando chi di dovere prima che potesse diventare una vera e propria minaccia. Il segreto viene però a galla e Scott Summers scioglie ufficialmente la squadra. A Wolverine frega qualcosa? Ovviamente no e, sulle pagine di Uncanny X-Force, continua a guidare la squadra fino alla conclusione della serie e suo completo scioglimento. Sopratutto la formazione vista sulle pagine di Uncanny X-Force somiglia un sacco a quanto visto su What If...? #46, in quanto tra i membri del Wolverine's Team a caccia di Cable nel What If...? c'erano pure gente come Arcangelo e Psylocke.

In più, abbiamo anche forti anticipazioni ad un X-Crossover che ha fatto fortemente discutere negli ultimi anni: X-Men: Schism. Vi ricordate il pezzo il cui Wolverine e Tempesta litigano formando due fazioni degli X-Men rispettivamente comandate dai due? Ecco, in Schism succede quello, un vero e proprio scisma tra due Uomini X che porterà ad una netta spaccatura tra le fila del gruppo mutante.


Sempre nel periodo della decimazione mutante, gli X-Men si trasferirono a San Francisco e trasformarono l'ex-Asteroide M di Magneto nella loro nuova base operativa, chiamata Utopia. Il crossover narrava l'arrivo dell'ennesima minaccia presso le coste di Utopia e i diversi metodi per contrastarla messi in atto dagli X-Men che porteranno in ultimo alla divisione in due fazioni guidate rispettivamente da Ciclope e Wolverine. Il diverbio, sfociato poi in goduriose botte tra due personaggio che ho sempre adorato quando si pestavano, riguardava l'utilizzo di giovani mutanti inesperti, ma dall'alto potenziale, tra le fila di X-Men esperti con un addestramento minimo o comunque superficiale. Insomma, l'impiego bellico di futuri X-Men da trattare come veri e propri X-Men a tutti gli effetti. Ciclope era a favore dell'impiego di ragazzi, Wolverine invece no, come potete vedere dalla vignetta.


Chi abbia ragione o meno, non è questa la sede per deciderlo. Attualmente, l'unica domanda a cui si può rispondere è la seguente. Ma in questa vignetta, Ciclope, quanto cazzo somiglia a Chandler Bing di Friends?

- Symo

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