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mercoledì 9 novembre 2016

Doctor Strange (la recensione)

Ma potevamo mancare anche a questo appuntamento con il Mago Supremo per eccellenza della Marvel Comics? Ovviamente no. E infatti, il 28 Ottobre 2016, il vostro Symo si è sparato subito alla visione di Doctor Strange. Come è andata? lo vediamo subito!


La vita di Stephen Strange, chirurgo di fama mondiale, cambia per sempre dopo che un terribile incidente automobilistico lo priva dell’uso delle mani. Quando la medicina tradizionale si dimostra incapace di guarirlo, Strange è costretto cercare una cura in un luogo inaspettato: una misteriosa enclave nota come Kamar-Taj. Scoprirà presto che non si tratta soltanto di un luogo di guarigione ma della prima linea di una battaglia contro invisibili forze oscure decise a distruggere la nostra realtà. Presto, Strange imparerà a padroneggiare la magia e sarà costretto a scegliere se fare ritorno alla sua vita agiata o abbandonare tutto per difendere il mondo e diventare il più potente stregone vivente.

E questa, era la trama. Prima di cominciare a parlare del film con la nostra solita modalità di recensione, una premessa. Da Doctor Strange avevo una sola aspettativa: che fosse almeno figo come il precedente film animato targato 2007 (se volete saperne di più, cliccate qui). Anzi, speravo proprio che usasse il comparto cinematografico per alzare ancora di più la posta in gioco e fare quello che nella animazione non è possibile fare; o meglio, magari è possibile, ma in una pellicola risulta molto più incisiva come cosa, perché quando si parla di film, tutti pensano automaticamente che ci si trovi in un contesto "più realistico". Non avevo grandi aspettative, insomma. Solo che ci fosse tanto di Dottor Strange: Il Mago Supremo, un film animato che mi era piaciuto un botto è che già all'epoca della sua uscita, per il sottoscritto, era il film definitivo del personaggio. Sono stato soddisfatto? Decisamente: anche se, con le dovuto riserve, ma adesso spieghiamo perché analizzando tutto nel dettaglio evidenziando tutti i Pro, i Contro e i Così Così del film.


- La magia come Iron Man: Un motivo per cui il primo Iron Man piacque a molti lettori di fumetti, anche per quelli convinti che Tony Sterko sia un inguaribile stronzo, era per gli effetti speciali che animavano l'armatura. In quel film, finalmente, la corazza rosso Ferrari veniva rappresentata come qualcosa di autentico, di tangibile, qualcosa che aveva una forma propria e che poteva benissimo esistere nella vita reale. Non come nei fumetti, sopratutto dei primi anni '60/'70, dove l'armatura di Iron Man sembrava un prodotto di Art-Attack fatto coi cartoni della pizza e la colla vinilica diluita rigorosamente con acqua. In Doctor Strange succede praticamente la stessa cosa, ma con la magia. Nei fumetti non c'è mai stata l'intenzione di costruire un mondo, una mitologia e delle regole attorno all'occulto e il lato della Marvel Comics che il film mostra; tutto ciò è arrivato dopo, con il successo del personaggio, e quando (proprio per far contenti i lettori) si è arrivati a dover mettere ordine a questo microverso della Casa Delle Idee, ci si è trovati in difficoltà.
Il film qui ha il vantaggio di partire da zero e (che i Vishanti mi perdonino il paragone) come fece la Rowling con Harry Potter, Doctor Strange ha l'occasione di avere il "dono del futuro". Nel senso che si trova nella paraculata situazione di avere il meglio delle interpretazioni fumettistiche del buon Dottore e, grazie ad esse, gli sceneggiatori sono riusciti abilmente ad estrapolare il meglio del meglio, per poi fondere tutto e dare la versione che abbiamo vista: aggiornata coi tempi, priva del peso degli anni editoriali e con ogni elemento al punto giusto. Dove spesso, nei fumetti, certi nomi di incantesimi/luoghi/libri magici/ecc. erano espedienti narrativi degli sceneggiatori per poter tirare acqua al loro mulino, qui invece sono elementi fondamentali che permettono al lato mistico della Marvel la loro esistenza e la formazione del protagonista, dando sfumature e carattere a questo lato del Marvel Cinematic Universe, si parte di esso, ma anche una parte completamente a sé stante e regolato da leggi proprie. Negli incantesimi sopratutto, dove ogni simbolo che compare nel cerchio alchemico ha un preciso significato, cosa che nei fumetti aveva solo a seconda di chi lo scriveva.

- Approfondimento maniacale su Dr. Strange: Una cosa di cui vado molto contento, è che ogni crew che si è avvicinato ai personaggi che i Marvel Studios hanno portato su piccolo e grande schermo, è stata l'enorme e puntigliosa documentazione che è stata fatta sui tali personaggi. Su Dr. Strange, però, è successo qualcosa che non è mai stato fatto per nessun altro personaggio: documentarsi sull'impatto del personaggio sulla società. Come detto meglio nel post sulle 16 Curiosità del Dr. Strange, negli anni '70 il Dottor Strange era gettonatissimo da gruppi musicali e cantanti, beccandosi citazioni all'interno di canzoni mica da poco. Viene citato nei brani: Superbird dei Country Joe and The Fish, Cymbaline dei Pink Floyd e Mambo Sun dei T-Rex. Inoltre, comparirà in bella vista sulle copertine di ben tre album: A Saucerful of Secrets dei Pink Floyd e ben due album di Al Stewart, Modern Times e Past, Present And Future. A parte ciò, Stephen Strange e suo magico "alter-ego", era un personaggio lettissimo da persone che seguivano una dieta a base di marijuana e LSD, poiché era il personaggio con più ambientazioni visionarie ed enormemente astratte, cosa che si sposava benissimo coi loro viaggi garantiti dai loro amatissimi paradisi artificiali. Ecco, i riferimenti e le citazioni alla musica rock/psichedelica degli anni '70 e il suo disegno psichedelico ed estremamente visionario ci sono tutte e, anzi, sono parte integrante del film e su cui si basa enormemente. Del resto, se Strange non fosse stato enormemente spinto e comprato dai consumatori di LSD, probabilmente molte cose estremamente caratterizzate del personaggio (come la Dimensione Oscura) non ci sarebbero mai state.

- Il lato occulto della Marvel: Per chi segue l'MCU dai suoi albori e in tutte le sue incarnazioni, sia film che serie tv, avrà notato una cosa: fin dall'inizio, non si è dato libero spazio a nessun tipo di motivazione narrativa di alcuni misteri e meccaniche della narrazione, se non quella scientifica. In Thor, la magia e la scienza erano la stessa cosa, diceva il tonante, mostrando quindi un mondo dove c'era un compromesso tra queste due discipline. In Marvel's Agents Of S.H.I.E.L.D., ogni trama che sembrava portare al misticismo, veniva poi smontata con una spiegazione scientifica alla Mythbusters. Ebbene, come succede a Roderico e al suo amico ne La Caduta Della Casa Degli Usher quando Lady Madeline resuscita, in Doctor Strange il mero metodo scientifico cade sotto i colpi della magia, del soprannaturale e del mistico. Non c'è cazzo che tenga, quello che si vede è vero e la realtà descritta dal film è una realtà che esiste attorno a noi e ci attraversa; anzi, è una realtà fondamentale dell'universo e se non viene preservata, anche gente potente come i Vendicatori non possono fare molto. Anche nel nostro mondo reale "esistono" delle cose che percepiamo, o vogliamo percepire, come "interventi divini" o al di là della nostra portata. Beh, nel Marvel Cinematic Universe, li abbiamo appena conosciuti tutti.

- Dr. Strange, il Mago Supremo Infimo: Indubbiamente, la cosa di cui andiamo a parlare adesso, da vita ad un difetto; un difetto che, però, si accetta volentieri, ma andiamo con ordine. Una cosa che lascia sinceramente il sorriso, è che Doctor Strange ha uno sviluppo dei personaggi parsimonioso ed estremamente coerente degli stessi. Prendiamo il protagonista come esempio. Strange stesso dice all'Antico, che per diventare un chirurgo così rinomato ci sono voluti anni di studi e di pratica: stessa cosa che vi vuole per diventare un mago anche solo lontanamente degno di questo nome. Stephen Strange diventa il Dottor Strange dei fumetti alla fine del film? No. Impara anche lontanamente a fare un incantesimo giusto? Ni. Sconfigge tutte le sue paure e supera quella barriera psicologica che ancora gli fa vedere e approcciare la magia come un'altra scienza? No. Quel Dottor Strange, il Mago Supremo, ancora non esiste. Ma non c'è manco il "dottor", c'è solo Stephen Strange vestito di stracci e col mantello senziente di Spawn. Questo perché è palese che la Marvel voglia usare il personaggio come usò Iron Man ai suoi tempi, come una icona trascinatrice di una nuova era. Ergo, questa icona (sta volta) deve crescere con questa nuova fase. E sopratutto, non sarebbe stato credibile che subito nell'arco di un solo film, arriva il primo stronzo da New York che ti diventa subito più bravo dell'Antico.

- L'ascesa/discesa di Mordo: Una delle evoluzioni e crescite caratteriali più genuine, scorrevoli e naturali degli ultimi tempi. Se questo personaggio viene contrapposto a Strange, chiaro che Mordo risulta magari "cresciuto in fretta" rispetto il protagonista. Il punto è che Mordo ha una backstory che lo spettatore non vede e che, anzi, conosce Mordo quando il suo percorso di apprendimento magico è già concluso. Qui abbiamo un processo che, per continuare il paragone coi libri d'autore, ricorda quello di Vitangelo Moscharda in Uno, Nessuno, Centomila. Tutto quello che conosco o credevo di conoscere, è sbagliato. Ora agisco di conseguenza. Con Mordo potremmo finalmente avere un villain ricorrente che funga un pò da rivale ideologico del Dottor Strange e che possa essere riutilizzato per più volte, un pò come se fosse una via di mezzo tra quello che Loki è per Thor e quello che Il Punitore è per Devil.

- Buoni e cattivi: Captain America: Civil War ha aperto nell'MCU una nuova porta fatta di sfiducia e zone grige, caratterizzando ogni personaggio con i suoi difetti, nonostante l'allineamento. I buoni compiono anche azioni da cattivi, e i cattivi compiono azioni da buoni; tutto, perché la loro lotta contro il male/il bene continuare in qualche modo. Ogni personaggio, in Doctor Strange, ha le sue sfumature e il film non spreca tempo a dire allo spettatore che i buoni e/o i cattivi non sbagliano: lo fanno eccome e, il più delle volte, per loro volontà. Come le persone, i personaggi della pellicola sono contraddittori ed ipocriti, dandolo loro una sferzata di umanità che da vita ad un pregevole contrasto con la tematica della magia del film. Vedete l'Antico, se non credete.

- Effetti Speciali: Questa si commenta da sola. La scena del viaggio psichedelico e delirante di Strange quando l'Antico mostra diversi universi alternativi e il CGI di Dormammu, della Dimensione Oscura e della lotta astrale sono assolutamente fantasmagorici. Inutile aggiungere altro, parlano indubbiamente da soli. (PS: In certi punti, citano pure 2001: Odissea Nello Spazio. Mitici).


- Dottor Strange, il Mago Supremo Infimo: Eh, purtroppo il Dottor Strange, la caratterizzazione in sé del protagonista, come conseguenza di quanto detto del punto precedente (che qui ho riportato con lo stesso titolo, facendo così riferimento diretto) ha quella di avere una conclusione che rientra nell'anticlimax assoluto, sbragando totalmente sul finale. Infatti, nonostante abbia apprezzato il fatto che Stephen Strange sia un minchione nonché la definizione del Treccani di "incapace alla prime armi" per buona parte del tutto il film, la decisioni che la crew di Doctor Strange ha preso è una di quelle svolte narrative che, indipendentemente dai gusti, sono un arma a doppio taglio. I Marvel Studios hanno deciso di investire su questo personaggio, e farlo diventare subito così importante e forte come nel fumetto già al primo film, avrebbe praticamente fottuto e sfanculato la maggior parte delle idee di crescita caratteriale per i futuri film. Quindi il film doveva finire con un protagonista che aveva imparato poco o niente sul mondo che l'aveva appena accolto, cosa apprezzabile a livello concettuale e che nel futuro avrà i suoi piacevoli risvolti, ma sul presente lascia l'amaro in bocca, purtroppo. Ergo, Doctor Strange doveva finire dicendoci: "non sapete un cazzo", "avete ancora molto da imparare", Beh, c'è riuscito. Del resto, oh, per diventare Maghi Supremi servono anni di esercizio e pratica: la sensazione di amaro in bocca è uno dei prezzi da pagare per la coerenza.

- Christine Palmer: Brava, bella, bona e bionda la Rachel McAdams. Però ho trovato il ruolo un pò stretto per l'attrice. Nel senso, per quello che sa fare e sa dare la McAdams a livello recitativo, trovo che la parte del love interest passivo e/o aiutante prima volenterosa poi riluttante del protagonista... Beh, ecco, è un pò limitante per una come lei; guardate la seconda stagione di True Detective, che anche se non è all'altezza della prima, Rachel McAdams fa di quei numeri che se li giocate vincete per le lotterie dei prossimi tre anni. Per il ruolo che è, potevano prendere anche una pescivendola e il risultato sarebbe stato lo stesso. Il punto è che, come dicevo prima, i Marvel Studios stanno cercando di rendere il personaggio del Dottor Strange e suo cast di comprimari i nuovi volti dell'MCU, come una volta lo era Iron Man. Ergo, Christine Palmer dovrebbe essere "la Pepper Potts" di Stephen Strange; personaggio, quello della Potts, fatto per durare, perché sa sfoggiare quello che Stark non riesce mai a mostrare: buon senso, cuore e cervello. Quindi Christine deve fare la stessa cosa per Strange e, per forza di cose, deve crescere con lui. Siccome questo era il primo film sul Mago Supremo della Marvel, è chiaro che la pellicola sarebbe stata (giustamente) tutta sul protagonista e poco e/o il giusto e/o quanto bastava sui comprimari. Sopratutto quando, nei tuoi progetti, c'è un percorso di crescita su lunga gittata da spianare, quindi non è che puoi fare tutto subito, devi prenderti i tuoi tempi: anche se questo comporta dei difetti iniziali. Molti daranno sicuramente la colpa della poca incisività di questo personaggio all'attrice, che non manca di qualità (anzi!), ma il realtà è "colpa" della parte, la quale è stata progettata per acquistare più importanza nelle prossime apparizioni. Nulla toglie, però, che il Christine Palmer - per il momento - non si lascia ricordare per particolari meriti (se non la bonazzeria dell'attrice).


- Kaecilius: Che differenza c'è tra questo villain e il Calabrone di Ant-Man? Che Kaecilius è interpretato da Mads Mikkelsen, mentre il Calabrone da Corey Stoll. Fine. Nonostante le enormi doti recitative di Mikkelsen, con sto cattivo proprio non ci siamo. L'errore principale che si è fatto con questo personaggio, è stato quello di pescarne uno che pure nei fumetti era un pezzente patentato e che non dava libero spazio ad eventuali personalizzazioni. Kaecilius, pure nei comics, ha la fertilità caratteriale del napalm, ci credo che l'ex-attore di Hannibal abbia trovato delle difficoltà a tirare fuori qualcosa di decente da questo personaggio, limitandosi semplicemente a quanto c'era scritto sul copione. Un conto se si parlava di Harley Quinn, personaggio che ha un retaggio più che dignitoso a livello fumettistico e da cui si poteva attingere qualcosa per personalizzarlo un poco; cosa che Margot Robbie ha fatto in Suicide Squad nel tentativo per sopperire ad una scritture di merda di Harley, che al pubblico pare però brillante solo perché l'attrice sa il fatto suo ed è stata talmente brava nel mascherare una scrittura del personaggio così di merda, da sembrare che la caratterizzazione della "dolce" metà del Joker fosse magnifica.
Ecco, tutta sta fortuna Mikkelsen non ce l'ha avuta e non potendo sbizzarrirsi per ovvie mancanze di appeal già riscontrabili nel materiale originale, il villain che ne è uscito è stato a dir poco imbarazzante. Kaecilius fa così schifo, che non solo perde contro un Dottor Strange che a momenti non è nemmeno capace di evocare i fazzoletti Tempo, ma si trova a vedere la scena rubata dal suo sottoposto Lucian (Scott Adkins), il quale riesce a mettere il protagonista in seria difficoltà più del nemico principale. Ci rendiamo conto? Il tirapiedi è più abile del capoccia. Il tirapiedi. Quelli che nei videogiochi non hanno neanche la barra della vita. Perché sono tirapiedi. Muoiono appena prendi in mano il controller. E si rende pure partecipe di una delle scene di combattimento più fighe del film, la lotta sul piano astrale. Scandaloso. Semplicemente, scandaloso.


Per tirare le somme, Doctor Strange non è un film esente da difetti. Ma questo perché i difetti della pellicola sono, purtroppo, delle conseguenze a determinate scelte dove, dietro di essere, c'è un piano e dei disegni ben precisi. Si sente sopratutto la voglia dei Marvel Studios di andare lontano con il Dottor Strange e, per questo, il primo capitolo della sua epopea è più una prefazione, che un vero e proprio inizio. In ogni caso, la pellicola ha avuto l'onore e l'onere di dare il via a qualcosa di mai visto prima nell'ambito dei cinecomics e del Marvel Cinematic Universe, aprendo proprio le briglie della fantasia e della sperimentazione. Per tanto, Doctor Strange è un film decisamente particolare e fatto di decisioni e sequenze narrative che difficilmente usciranno dalla vostra testa: anzi, vi faranno desiderare altri dieci film con il buon dottore. Tra Steve Ditko (suo creatore grafico nonché il maggior contribuente agli albori del personaggio) e Jason Aaron (attuale sceneggiatore del personaggio): il giusto connubio tra passato e presente, oltre che tra tradizione e modernità. Magari alcune cose non vi piaceranno subito, ma se ci pensate sopra, capirete le intenzioni delle scelte a cui avete assistito. Un pregio/difetto del film è anche questo: non è immediato e, per tante cose, ci devi pensarci su. Doctor Strange promosso? Promosso. Ora, Stephen, vai dalla McGranitt a farti registrare il voto sul libretto, altrimenti finisce che a Settembre ti danno il debito, ti danno.

PS:
Ma solo io ho notato che l'attore che fa Wong, si chiama Benedict...Wong? Senza ombra di dubbio, è una di quelle persone nate per un preciso e solo scopo nella vita, anche se non lo sa.

- Symo

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