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venerdì 11 novembre 2016

Batman: Terra Uno, Vol. 1 - la recensione (Baloon Central #87)

Faccio outing: da qualche anno, ho grossi problemi con Batman. Ma, sopratutto, con chi prende le redini della storia che si appresta a narrare. Molti degli sceneggiatori che hanno bazzicato sulle varie testate dell'Uomo Pipistrello hanno (complice forse il fatto quella orribile serie anni '60/'70) spesso e volentieri trasformato Batman nello stereotipo di se stesso e il più delle volte in un cazzone depresso che tutti temono solo perchè si veste da ratto volante che per spiegare come si comporta/perchè vince/perchè fa questo/perchè si dice perchè risponde: "Io sono Batman". A volte quella frase sembra la spiegazione generale per praticamente tutto, e a volte solo perchè è personaggio senza poteri ma con una serie di gadget che Star Trek levati per cortesia, a volte viene fatto prevalere con scuse patetiche su personaggi che avrebbero potuto incenerirlo con lo sguardo...ma questo solo perchè è Batman, è perchè è figo, perchè c'è la macchina che tutti i fanatici dei motori si sognano. Per dirla tutta, più spesso di quanto si creda, anche se il Cavaliere Oscuro sembra un personaggio in cui tutti si possono immedesimare (perché senza poteri) è in realtà forse quello più fantasioso di tutti, come del resto, l'85 % dei supereroi senza poteri. Per questo mi è sempre piaciuto "a tratti". Sulla base di ciò, credetemi quando vi dico che sono veramente contento quando trovo una storia che lo faccia apparire come tutti sperano, un essere umano, che è pure il caso di questo Batman: Terra Uno


Dati Generali:
Testi: Geoff Johns
Disegni: Gary Frank
Anno di Pubblicazione: 2012
Etichetta: DC Comics
Prezzo: 13,95 €

Il mio Parere:
Batman: Earth One fa parte dell'ennesimo progetto della DC Comics di dare una manata di bianco ai suoi personaggi, affidarli a scrittore di fiducia e riscrivere il loro mondo come meglio credono. In questo caso, la DC Comics ordina al suo sceneggiatore di punta Geoff Johns e il disegnatore Gary Frank, che già avevano collaborato in precedenza su altri titoli (tra cui Superman: Secret Origins) di dare una versione più adulta, realistica e plausibile dell'Uomo Pipistrello. Dopo il mezzo fiasco di Superman: Earth One, i lettori si aspettavano grandi cose dal "dinamico duo": non sapevano cosa, ma di sicuro di aspettavano grandi cose. Ce l'hanno fatta? Direi di si.


Johns, per il suo Batman, prende spunto da una grande del passato e una certezza del presente per scrivere quello che potrebbe essere il Batman del futuro: Frank Miller, l'autore di Batman: Anno Uno e Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro, e Christopher Nolan, regista della trilogia che ha visto Christian Bale nei panni del Crociato Incappucciato; si dica quello che si vuole su entrambi gli artisti, ma non gli si tolga il loro merito, quello di aver portato una visione universale del personaggio con le caratteristiche che avrebbero dovuto già dagli inizi essere sue. Proseguendo nella storia dal taglio molto cinematografico alternato con flashback degli eventi precedenti a quelli che hanno reso il miliardario un vigilante, vediamo questo Bruce Wayne umanizzato fino al midollo, capace di sbagliare sia nella vita di tutti i giorni, sia sul "lavoro", muoversi in questa Gotham City che per quante versione potrà avere, rimarrà sempre lo stesso monnezzaio. Le origini del personaggio sono le stesse che tutti conosciamo, ma al contrario della versione classica, vengono apportate alcune modifiche piuttosto interessanti che rendono il tutto accattivante. Come un Thomas Wayne (politico anziché medico, candidato al ruolo di Sindaco della città) e la moglie Martha (proviene dalla famiglia degli Arkham, creando un triplice legame tra Gotham, i Wayne e il manicomio di Arkham). O addirittura lo stesso Bruce, che da ragazzino umile diventa viziato e arrogante come tutti i figli dei ricchi. 

Dopo la morte dei genitori diventa irrascibile e rancorso, desideroso di vendetta, e la sua trasformazione in Batman è un passaggio che viene spiegato piuttosto in fretta saltando anche il significato del pipistrello per Wayne. Ma d'altro canto, questo può essere considerato un omaggio alla originale origine del personaggio di Bob Kane Bill Finger dove certi temi, come quelli apportati da Frank Miller, saranno aggiunti solo anni e anni dopo. 

Ovviamente, nella storia non c'è solo Batman che se la mena coi criminali, ma anche tanti altri comprimari forse ancora più interessanti del protagonista, sotto certi aspetti. Forse il vero successo di questo volume sta nel fatto che lo sceneggiatore ha apportato una reinterpretazione del mito di Batman non troppo pressata ma decisa, e questo lo si può vedere nei comprimari o in fattori troppo poco approfonditi o troppo risaputi, come nel caso di James Gordon, Harvey Bullock e Alfred, che sono i personaggi che subiscono un cambio radicale. Scordatevi l'integerrimo poliziotto alla Harry Callaghan, perché in Terra Uno, Gordon è in realtà un corrotto e un sottone che rilascia addirittura certi criminali per paura che un qualche cartello mafiosi urti la figlia Barbara; scortatevi l'obeso trincone e macina ciambelle che è Bullock, perchè qui è un poliziotto alto, bello, slanciato e di grande successo. E scordatevi pure il maggiordomo tutto "Si padrone", che qui Alfred è un ex-soldato del Regno Unito cinico e zoppo, a metà tra il maestro di Devil (Stick) e il Dr. House. 


Un Alfred che non si fa problemi a prendere a ceffoni il principale e fargli capire che non basta giocare al cosplay mash-up di Zorro e Dracula per fare qualcosa di concreto per Gotham e che i gadget e il costume non sono tutto. Questa reinterpretazione è stata così riuscita che Jeremy Irons si ispirerà moltissimo a questa versione per Batman VS Superman: Dawn Of Ciofeca. In questo volume non ho apprezzato solo una cosa, quella di seguire la moda dei film che collegano il nemico principale della storia alle origini del personaggio (che non vi dico chi è, per mantenere la sorpresa), secondo me è una cosa che funziona un sacco nei film...ma che nei fumetti devi saper usare, altrimenti si rischia di fare una cazzata, e per fortuna qui c'è andata bene. Cito inoltre la presenza di Lucis Fox nel ruolo già visto nei film di Nolan e di un nuovo e inedito villain, la cui presenza nella storia, porterà un risvolto thriller molto apprezzato.

Il tutto è illustrato delle splendide matite su cui si devono spendere tutti i complimenti di questo mondo, Gary Frank mostra uno stile molto realistico ma comunque di forte impatto fumettistico, rendendo il disegno lineare, chiaro, espressivo e dinamico. Premio anche un cifro il suo costume, pensato per essere nuovo e diverso, ma incline al tipico layout che ha accompagnato Batman per oltre 70 anni di avventure. La coppia ha imbastito una storia gradevole e piena di freschezza, nonostante gli anni che l'alter-ego di Bruce Wayne si porta sul groppone, dimostrando che per quanto vecchio possa essere un personaggio, se affidato a persone giovani con talento e idee, qualcosa di innovativo e accattivante lo si riuscirà sempre a tirare fuori: il problema, è solo acconsentire a dargli una possibilità. Una storia fluida, che scorre diretta e spedita e cattura il lettore grazie anche all'ottimo bilancio tra introspezione, azione e un uso intelligente delle splash-pages, usate per esaltare i momenti epici e da ricordare della lettura. 


Conclusioni:
Insomma, per riassumere, il dinamico duo composto da Johns e Frank ha creato una vera e propria bomba. La leggenda urbana di Batman continua, ma inizia anche per alcuni di voi, perché se vi siete avvicinati al personaggio con i film di Nolan, allora questo è il perfetto trampolino di lancio per avvicinarvi alla versione cartacea. Goeff Johns e Gary Frank, come Frank Miller prima di loro, hanno dato vita al Batman delle nuove generazioni e hanno in mente di raccontare altre storie sulla loro vecchia/nuova creatura e un secondo volume è già stato annunciato. Noi non possiamo far altro che stare a guardare.

- Symo

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