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giovedì 7 luglio 2016

Marvel "What If...?" che poi si sono veramente realizzati - EP. 5

L'energia non si crea e non si distrugge: semplicemente, si trasforma. Questa è una delle tante leggi della fisica riguardo all'energia che, a volte, si adattano bene anche alle storia della narrativa. A volte sembra davvero che non esista una idea originale, ma solo derivazioni di modelli di trama pre-esistenti e poi cambiate dagli scrittori a seconda delle loro esigenze. A volte non è vero, ma tante volte lo è eccome: sopratutto nei fumetti. Per questo, il sottoscritto ha deciso di dare vita ad una rubrica mensile in cui verranno analizzati i vari ed ipotetici "What If...?" della Marvel che poi si sono veramente realizzati. Questo, è il quinto episodio.


Per coloro che non hanno letto il primo episodio, qualche informazione tecnica: come si parla di questi What If...? e, sopratutto, quando possiamo trovarli? Beh, prima si parla del What If...? originale e poi in quali circostanze si è realizzato. Per quando potete trovare di preciso questa nuova rubrica, sappiate che Marvel: What If...? sarà disponibile ogni primo Giovedì del mese ogni mese. Tutto chiaro? Bene, allora, si parte.



Il Generale Ross diventa Hulk


Questa volta un What If...? lontano dal periodo settantino o comunque dalle varie età della giovinezza del fumetto supereroistico Marvelliano. Dopo varie aperture e chiusure della testata protagonista di questi post, la Casa Delle Idee comunque non dimentica la formula dei What If...?, che cerca più o meno con costanza di riproporre negli anni. Nel 2005, per esempio, lo fa rilasciando una serie di one-shot finalizzati ad una semplice operazione di revival di questo formato, come per dire: "Ehi, vi ricordate di noi?". Questa terza (ma forse anche quarta o quinta) ondata dei What If...? presenta al suo interno presupposti tanto semplici quanto geniali per il discorso del ribaltamento della situazione, roba che quasi ti vergogni a non averci pensato prima per quanto semplice fosse l'idea, come per esempio il one-shot sempre del 2005 in cui ci si immaginava cosa sarebbe successo se a morire fosse stata Zia May e non Zio Ben nella vita di Peter Parker nonché futuro Uomo Ragno. A questo giro e utilizzando sempre questa linea di pensiero, la Marvel approda nel sottobosco gamma e nella narrativa di Hulk, chiedendosi: cosa sarebbe successo se, a diventare Hulk, fosse stato il Generale Thunderbolt Ross e non Bruce Banner?

Come si diceva, idea molto semplice ma anche accattivante, poiché sta volta è un nemico giurato di Bruce Banner/Hulk a vedere come ci si sente in questa forma. E come ci si sente? Lo vediamo subito.


Dopo il solito spiegone dell'Osservatore, vediamo Bruce che cerca di salvare Rick Jones, la cui jeep si ferma proprio nel luogo di un test atomico; sta volta, il problema, è che Bruce non riesce a salvare Rick perché è impedito e tocca al Generale pensarci: cosa che gli permette di essere investito di raggi gamma e diventare Hulk (a sto giro grigio e coi baffoni di tricheco). A questo punto arriva la magagna: la mente di Ross è piuttosto intatta, ma le parole che pensa non arrivano alla bocca, rilasciando solo suoni gutturali o parole incomprensibili tipiche dei bambini che stanno imparando a parlare. Mentre cerca di farsi capire, Ross scappa dai militari e nella fuga si scontra con essi, imparando a conoscere questo spaventoso ma meraviglioso corpo con forza a precisione chirurgica, facendo già i suoi piani in testa per trasformarlo in un progetto militare. Finisce che si prende bene e ingaggia una lotta con l'esercito quando, nella foga, scaraventa per aria un carro armato che atterra tragicamente sulla casa della figlia Betty Ross, uccidendola. Per lo shock torna alla forma normale e Bruce Banner, disgustato e amareggiato dal gesto, spara in testa a Ross uccidendolo.

Questa cosa di Ross come Hulk, raccontata in questo universo alternativo come se l'avesse scritta Franz Kafka, gironzola per gli uffici della Marvel fino a quando non arriva alle orecchie di Jeph Loeb che, nel 2008, viene messo a sceneggiare le storie di Hulk e introduce un certo Hulk Rosso detto anche Red Hulk nel primo numero del nuovo rilancio.


Inizialmente, Ross compare come Hulk (come detto) su Hulk #1 del 2008: ma il punto è che nessuno lo sa. Parte centrale della run di Loeb è appunto introdurre questo Hulk di colore rosso fortissimo e stronzissimo che picchia tutti a destra e a manca, trasformando la ricerca della vera identità di Red Hulk uno dei punti chiave e più accattivanti della sua gestione; di fatti, la sue comparsate sono letteralmente una botta e via, tanto che per far capire quando Rulk sia forte, lo vediamo per interi numeri massacrare gente per nulla scarsa in fatto di forza come Thor. E' però su Hulk #23 del 2008 che la verità viene finalmente a galla dopo mesi e mesi di speculazione. Praticamente, nella storyline World War Hulks, Rulk affronta un nuovo personaggio apparso numeri e numeri fa: She-Hulk Rossa, personaggio apparentemente conosciuto da lei; in Hulk #23, She-Rulk approfittando della sua stanchezza, lo sconfigge e gli assorbe l'energia ritrasformandolo in Thunderbolts Ross. Sbigottita, Betty Ross (che si rivela essere She-Rulk) si ritrova di fronte il suo stesso padre; Ross infatti per riportare in vita sua figlia uccisa anni prima da Abominio e dare vita a un mondo migliore, ha accettato volontariamente di essere trasformato nell'Hulk Rosso dall'Intellighenzia ma non era al corrente che avrebbero fatto lo stesso con sua figlia.


A sto giro però, fortunatamente, si è pensato di toglierli quei baffi che davvero erano inguardabili: più che con Hulk, sembrava di aver a che fare col Baffo Moretti.

- Symo

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