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martedì 21 giugno 2016

Il Nemico Alle Porte - la recensione (Pick A Card-Cer #73)

Continuiamo con la nostra sfilza di film che sto guardando in questi giorni? Ovvio che si! Ehi...un momento! Ma è tutta qui la tua introduzione? Deh, inventatevela voi una nuova introduzione ogni giorno! Vai con la recensione di IL NEMICO ALLE PORTE.


Trama:
Siamo nella Seconda Guerra Mondiale, Stalingrado è stretta nella morsa della Germania Nazista e ogni centimetro di terreno è conquistato al caro prezzo di piombo e sangue. Nella mischia, il tiratore scelto Vassili Zaitsev dimostra sul campo di battaglia di essere un formidabile cecchino, ma la sua vita cambierà davvero quando salverà il commissario politico Danilov che farà di lui un potente mezzo di propaganda per spingere più Russi ad arruolarsi nell'esercito. Le azioni di Vassili influenzeranno la gente in maniera tanto positiva...quanto negativa, dato che oltremare, il Maggiore Koning dell'armata tedesca mette gli occhi su di lui.

Il mio Parere:
Allora, partiamo dal presupposto che questo si pone come un film storico e io e questo genere di lungometraggi abbiamo un rapporto piuttosto strano. Non è che mi fanno cagare eh, anzi, credo sia il modo più semplice per imparare qualcosa a livello culturale senza sorbirsi ore e ore di pallosi studi su libri scolastici che si perdono in troppe chiacchiere...che già non sono argomenti che i ragazzi son ben propensi a studiare, se poi gliela si butta li pure difficile, allora col cazzo che te li studiano! Più che altro, non guardo di buon grado film che parlano della Seconda Guerra Mondiale, non perché io sia una persona così sensibile che il solo sentir la parola "guerra" gli vengono le convulsioni demoniache...è che, (con tutto il rispetto per le persone che hanno sofferto in quel periodo) come location di un film o come argomento puramente storico, la Seconda Guerra Mondiale è stata talmente sfruttata che ormai non se ne può più. A scuola, in 5° superiore, tutti con la tesina che bene o male centrava quello; a Rai Storia 40 documentari su 10 sono su quello: ebbasta porca troia! Non è successo solo quello nella storia del mondo. Ok, è uno dei più grossi e traumatici momenti della storia del mondo, ma non c'è solo quello

Almeno su questo fronte, The Enemy At The Gates (nome originale della pellicola), si presenta con una trovata abbastanza originale: pur essendo ambientato nella Seconda Guerra Mondiale, la location che fa da padrona è quella della Stalingrado sotto i bombardamenti e il pieno assedio Nazista. Che io ricordi, non sono moltissimi i film che riprendono in primo piano la situazione dei Russi durante il conflitto, quindi, un punto a favore per il film per aver deciso di esplorare una situazione piuttosto vergine dal punto di vista ludico. La scenografia è molto curata e il regista ha cercato in tutti i modi possibili di riprodurre graficamente il clima che si respirava in guerra, sia a livello geografico/urbanistico ma anche a livello degli attori in se, (sempre rappresentati sporchi e sudici, in probabile scarsità igienica). La trama dell'eroe venuto dal cielo che ammazza tutti e diventa il simbolo di una probabile libertà per i compagni della grande Madre Russia anche se continua a lamentarsi del fatto che "non vuole questo peso", insomma, mi ricorda un pò troppo Capitan America che al posto dello scudo ha un fucile da cecchino...ma nonostante tutto, si lascia guardare, un pò perché (nonostante la caratterizzazione già vista da qualche parte) la location originale aiuta a trovare qualche spunto interessante per continuare la visione. Sono stato assolutamente contrario all'inserimento della love story in un film di guerra. Ok, è vero che questo non vuol dire che solo perché si parla di un conflitto mondiale non possa esserci spazio per un pò d'hammorrè, però questo distoglie gli occhi dal vero messaggio che il film cerca di dare, trasformando l'inserimento dell'intortamento tra quel mangia-bambini di Jude Law e la strappona di turno in una mera mossa commerciale al fine di ingraziarsi qualche donniciola depressa e delusa da precedenti rapporti con altri ragazzi affinchè si guardino il films. Ma, a parte questa piccola pecca, nonostante il film non sia il massimo dell'innovazione, si lascia guardare. O meglio, si lasciava guardare.

Come più volte anticipato, Il Nemico Alle Porte è una pellicola ispirata ad un personaggio realmente esistito, ma la storia che si vede nel film è stata praticamente stuprato sotto il punto di vista dell'attendibilità storica. "Stuprata quanto?" direte voi. Per usare le parole di Matt Il Locandiere: "Vasilij Zajcev è realmente esistito, è stato un buon cecchino; ma non il migliore dell'Armata Rossa. Il Nemico alle Porte è ben ricostruito storicamente, in termini di ambientazioni, uniformi e unità combattenti; ma chiaramente la storia è molto liberamente tratta da ciò che accadde a Stalingrado durante i mesi concitati dell'assedio. Perché? Beh semplicemente per un motivo banalissimo, nessun ufficiale generale tedesco, con un minimo di sale in zucca, avrebbe rischiato la vita di un maggiore, pur essendo il miglior cecchino mangiapatate all over Deutschlandia, per dare la caccia ad un pidocchioso tiratore russo." Ora, venendo a conoscenza di questi fatti, io ci sono rimasto un poco di merda. Se prima Il Nemico Alle Porte era un buon film e che poteva anche insegnare qualcosa, alla luce di questi fatti...beh, direi che sono rimasto deluso, perchè in sostanza è un film che insegna una storia falsa e ha trasformato un personaggio storico mediocre in quello che non è.

Conclusioni:
E' un peggio clone degli spaghetti-western cucinato decisamente male, uno dei tanti esempi di speculazione Hollywoodiana di qualche registra incapace che non riesce ad inventare una storia e quindi si sente in dovere di rovinarle un'altra. Si salva tutt'ora la ricostruzione storica a livello di set: ma solo quello.

- Symo

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