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giovedì 5 maggio 2016

Marvel "What If...?" che poi si sono veramente realizzati - EP. 3

L'energia non si crea e non si distrugge: semplicemente, si trasforma. Questa è una delle tante leggi della fisica riguardo all'energia che, a volte, si adattano bene anche alle storia della narrativa. A volte sembra davvero che non esista una idea originale, ma solo derivazioni di modelli di trama pre-esistenti e poi cambiate dagli scrittori a seconda delle loro esigenze. A volte non è vero, ma tante volte lo è eccome: sopratutto nei fumetti. Per questo, il sottoscritto ha deciso di dare vita ad una rubrica mensile in cui verranno analizzati i vari ed ipotetici "What If...?" della Marvel che poi si sono veramente realizzati. Questo, è il terzo episodio.


Per coloro che non hanno letto il primo episodio, qualche informazione tecnica: come si parla di questi What If...? e, sopratutto, quando possiamo trovarli? Beh, prima si parla del What If...? originale e poi in quali circostanze si è realizzato. Per quando potete trovare di preciso questa nuova rubrica, sappiate che Marvel: What If...? sarà disponibile ogni primo Giovedì del mese ogni mese. Tutto chiaro? Bene, allora, si parte.



Iron Man traditore


Cominciata nel 1977, la serie antologica What If...? continua mostrando cosa sarebbe successo se certe trame fossero andate in un'altra maniera piuttosto che in quella ormai nota a tutti. Nel 1985 la serie viene chiusa, ma nonostante ciò, la Marvel Comics rilascia un numero speciale della serie intitolato What If...? Special, in cui viene raccontata una storia bella lunga che supera le canoniche 22 pagine del formato standard statunitense per le on-going series. Passati ormai oltre dieci anni, la Marvel non solo ha capito la potenzialità del format What If...?, ma si è anche sbizzarrita nel prendere eventi accazzo solo per il gusti di vederli andare in un'altra direzione: l'evento di cui oggi andiamo a parlare è uno di questi.

Siamo nel 1988 e mancano solo tre anni per la fine della Guerra Fredda, ma nonostante questo, l'argomento è ancora caldissimo e (anzi) a livello narrativo continua a sfociare opera di enorme grande ed importanza. Basti pensare che, tra il 1986 e il 1987, questo scenario storico-politico sarà di grande ispirazione per due certi autori che sforneranno una storia che finirà per rivoluzionare il comicdom stesso grazie alla sua esistenza, utilizzando come trampolino di lancio la Guerra Fredda: Watchmen. Il What If...? che andremo a vedere non è così tanto importante come il capolavoro di Alan Moore e Dave Gibbons, però cavalca comunque la scia e le atmosfere che contraddistinguevano questo conflitto. E chi meglio di Iron Man per trattare tematiche del genere, dato che il personaggio fu creato non solo in pieno svolgimento della Guerra del Vietnman, ma anche da Stan Lee stesso per esplorare proprio alcune tematiche della Guerra Fredda: in particolare la lotta al comunismo. Quindi, ad un certo punto, la Casa Delle Idee si chiede: e se Iron Man fosse un traditore della patria?


Dopo il solito spiegone dell'Osservatore, la storia riprende qualche pagina prima che (nelle origini classiche del personaggio) Stark riesca completamente il caricamento dell'armatura. Entrati nella stanza, i comunisti capitanati da Chen Lu riescono a prevenire l'attacco nonché fuga del futuro Iron Man, prendendo possesso del progetto e di Tony stesso. Notando che l'arma è di pregevole fattura, Chen Lu abbandona i progetti sulla radioattività a cui stava lavorando (e che l'avrebbero trasformato nell'Uomo Radioattivo dell'Universo 616) e si concentra sul progetto Iron Man, cominciando a ricattare Stark: se non lavorerà per il governo cinese, Chen Lu userà il controllo remoto per spegnerli il cuore, uccidendolo. Così comincia a fare il doppio gioco, investigando particolarmente sull'ascesa di un nuovo programma di prevenzione terroristica commissionato a Nick Fury dal governo USA: lo S.H.I.E.L.D. Stak passa l'informazione all'Hydra, che attacca Fury in casa sua, riuscendo solo a ferirlo.

Nick, molto amico di Reed Richards dei neonati Fantastici Quattro, lo incarica di investigare su Tony Stark, in quanto solo lui, Mr. Fantastic e Nick Fury stessi sapevano dell'ascesa dello S.H.I.E.L.D. Inutile dire che Richards scopre il doppio gioco di Stark e i due si danno battaglia, lotta che finisce in favore del capo degli F4 grazie ad un congegno che spegne l'armatura di Iron Man. Ovviamente questo comporta anche l'aggravamento della salute di Tony che, prima di morire, riferisce a Mr. Fantastic il perché del suo tradimento. Dopo che Stark muore, Richards trasforma l'armatura di Iron Man in un missile e la usa per attaccare la base di Chen Lu, uccidendo tutti al suo interno.


Meritavate di vedere questa scena.

Come detto nella nostra introduzione, l'energia non si crea ma si trasforma semplicemente, e questa storia si concretizzò realmente su Avengers: The Crossing #1 del 1995, scatenando non poche polemiche da parte dei lettori: non tanto per il tradimento in sé, quanto per la spiegazione data.


Durante il crossover tradotto in Italiano come La Traversata (storia in 22 parti che si snodava, in America, tra le testate Iron Man, War Machine, Avengers e Force Works) nella prima parte avvenuta nel sopracitato Avengers: The Crossing #1, i Vendicatori cominciano ad assistere ad eventi strani e inspiegabili, come apparizioni del futuro, la comparsa di semidei morenti e, sopratutto, della misteriosa morte di alcuni dei loro membri. Nel numero che apre le danze a questo crossover che tutti vogliono dimenticare assolutamente, pensate che ne muoiono ben due.


Prima Calabrone aka Rita DeMara


Poi Marilla, la bambinaia della piccola Luna, figlia di Quicksilver e Crystal.

Come si vede in questa immagine e come si è capito dall'intero post, lo stronzone dietro questi omicidi da vero codardo è Iron Man. Perché tutto ciò? Perché negli anni '80, Tony Sterko era stato sommerso da una valanga di merda che l'hanno portato a comportarsi come un vero fetente, tant'è che alla fine i fan si sono chiesti: "Ma sto Iron Man qui è stronzo di natura o c'ha un motivo preciso?". La Casa Delle Idee sto motivo cerca di darglielo, cercando contemporaneamente di ringalluzzire la sua caratterizzazione in un periodo che Iron Man stava attraversando la pochezza creativa per eccellenza. Ne La Traversata scopriamo che Stark è da anni manipolato mentalmente da Kang Il Conquistatore, cosa che gli ha permesso di comportarsi da viscido per tutto il tempo, giustificando così non solo le sue azioni presenti, ma anche quelle passate. Ergo, gli omicidi di cui sopra e altre azioni da vero cattivo sono tutte riconducibili al fatto che fosse una talpa messa strategicamente da Kang e mentalmente controllata all'interno dei Vendicatori. Alla fine il crossover si risolverà con una trovata così scema e ridicola, che nelle redazioni della major come Marvel, DC e Image viene raccontata dagli autori come barzelletta, mentre i genitori la usano come storia dell'orrore per spaventare i lettori di fumetti cattivi. Ma questa è un'altra storia.

- Symo

2 commenti:

  1. Pensavo fosse un' analisi seriosa e non il solito c..eggio internettiano.

    "in un periodo che Iron Man stava attraversando la pochezza creativa per eccellenza."

    ???

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  2. Che poi era già successo qualcosa di simile nei primi anni con Jarvis!😳😅 Abituato al Tony della serie animata prendere la parte finale de “La traversata” da ragazzino mi lasciò piuttosto perplesso.😳😳😅

    RispondiElimina

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