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mercoledì 13 aprile 2016

Inumani (la recensione)

Il film degli Inumani uscirà praticamente tra una vita, ma la Marvel Comics sta già spingendo un sacco sulla loro ascesa, sia nei fumetti che al cinema. Quindi, perché non cominciare a consigliare qualcosa? Detto fatto. Oggi vi consigliamo INUMANI.


Dati Generali:
Testi: Carlos Pacheco & Rafael Marin 
Disegni: Jose Ladronn
Anno di Pubblicazione: 2000
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Inhumans #1-#4 (Vol. 3)
Prezzo: 15,00 €

Trama:
L'arrivo di Ronan l'Accusatore segna l'inizio dell'ora più nera per gli abitanti di Attilan, ridotti in schiavitù e trasformati loro malgrado in soldati. Riusciranno Freccia Nera, Medusa e i rimanenti membri della famiglia reale a salvare il loro popolo? 

Il mio Parere:
Nemo propheta in patria, dicevano bene o male i Vangeli, e per quanto riguarda questa storia di soli quattro numeri, manco dalle altre parti. Carlos Pacheco (aiutato da Rafael Marin) e Jose Ladronn, prendono dei veri e propri outsider del Marvel Universe per fargli vivere una space opera a metà fra Star Wars e le classiche storie spaziali degli X-Men con cui si scontravano con Shi'ar e Covata; il risultato, è una storia outsider tanto quanto i protagonisti, dal raffinato gusto a metà tra il prodotto d'autore Europeo, e le produzioni fumettistiche a cavallo tra gli anni '60 e '70. La trama purtroppo non brilla di originalità, poichè vede il solito gruppo noto di Inumani (più tutta la popolazione annessa) rapiti da Ronan L'Accusatore per i suoi loschi piani personali; ovviamente l'andazzo risulterà prevedibile, tranne che per lo spiazzante finale, ma quello che spinge il lettore fino alla fine dell'albo sono proprio i protagonisti, caratterizzati con un tatto veramente unico e accompagnati da dei disegni semplicemente fenomenali.


Ladronn sfoggia per i fondali, le architetture, i veicoli, i paesaggi e tutto il contorno uno stile che omaggia il grande Moebius, ma per i modelli dei personaggi utilizza uno stile tutto Kirby, una fusione di stile che ben si amalgama tra di loro, regalando al comparto artistico un'eleganza senza pari; la sceneggiatura e lo storytelling di Pacheco, al contrario, risulta ancora un pò acerba ma non per questa meno intrigante. I suoi testi rispecchiano in tutto e per tutto la tradizione Silver Age della Marvel, fondendosi con la profonda caratterizzazione dallo stile odierna, regalando a personaggi poco noti una profondità e un carattere dei più splendidi e convincenti. La storia in sè, inoltre, attinge a piene mani alla mitologia del comparto spaziale della Marvel, dimostrando pure una certa conoscenza della cosmologia della Casa Delle Idee grazie alla comparsa di personaggi che, a momenti, conosceva solo il trio Pacheco/Ladronn/Marin; purtroppo, come si diceva all'inizio, la storia non è stata molto apprezzata tanto nè in patria, nè in America, forse a causa della sua particolare natura di storia d'autore, tipologia di storie che in USA non ha mai attaccato tantissimo, il che è davvero un peccato.

Conclusioni: 
Se avete voglia di una storia raffinata, entusiasmante e avente personaggi sconosciuti ai più, questa è quella che fa per voi; si ringrazia Panini per questa ristampa.

- Symo

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