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martedì 12 gennaio 2016

I Cinque Samurai - Message: la recensione (Pick A Card-Cer #50)

Come si era annunciato nell'episodio 48, continua la rassegna stampa di tutti i lungometraggi, gli oav e gli special tv dei Cinque Samurai...in ordine ovviamente casuale. Oggi è il turno di MESSAGE.


Trama:
Molto tempo è ormai passato dalla distruzione delle cinque armature e le strade dei cinque eroi, Nasty e Jun si sono completamente divise. Ci pensa un inquietante manoscritto rinvenuto da Toma a farli riunire: sembra che le loro avventure, le loro battaglie, le loro sofferenze e i loro sacrifici fossero già scritti dal destino, in quanto rappresentati teatralmente secoli prima. Dilaniati dall'angoscia e da dubbi esistenziali, i ragazzi si rinchiudono in se stessi isolandosi completamente, trovando così terreno fertile per gli inquietanti propositi di Suzanagi, misteriosa donna il cui triste passato l'ha portata a voler distruggere il mondo degli umani.

Il mio Parere:
E' il terzo e ultimo OAV dei Cinque Samurai, rilasciato direttamente in formato home video nel 1991; in Italia, arriverà nel 2004 grazie a Yamato Video, avente però un nuovo doppiaggio e una nuova traduzione, quest'ultima più fedele a testo originale. La particolarità di questa serie di OAV, è che quest'ultimi vengono davvero trattati proprio come una ipotetica terza serie da affiancare a quella originale, dato che vengono mostrati e creati dei nuovi elementi che fanno continuità, ponendosi come un seguito alla precedente serie e importanti per la storia dei Samurai. Questi undici OAV poi, si presentano come puntate da riassumere sotto un preciso arco narrativo; quindi, in parole povere, le undici puntate sono da contare come micro-puntate da 20 minuti l'uno, che si presentano come più parti di una macro-puntata. Message, infatti, riassume gli ultimi cinque OAV della serie: Una conclusione già nota, Un futuro rivelato, Una fiducia in frantumi, Un cuore smarrito e Una verità raggiunta.

Descrivere Message si presenta come un compito più difficile del previsto, poiché il film abbandona qualsiasi approccio utilizzato in precedenza, e punta verso l'animazione sperimentale. Di fatti, il terzo e ultimo OAV dei Cinque Samurai non solo si presenta come il più impegnato a livello di tematiche e caratterizzazione, ma anche il più particolare a livello di costruzione degli episodi; per farvi un esempio e farvi capire meglio, sotto il punto di vista del "come i propri contenuti vengono portati allo spettatore", Message ha molte cose in comune con filmoni alla 2001: Odissea Nello Spazio. Ora, non voglio paragonare le due pellicole (anche perché sappiamo già chi la spunta in un eventuale paragone), ma in comune i due lungometraggi hanno il linguaggio con cui si rivolgono al loro spettatore: cioè attraverso immagini simboliche, inquadrature particolari e metafore ricercate; in aggiunta, Message fa anche un largo utilizzo di monologhi, comparto su cui si regge praticamente tutto il film, tutti attraversati da una profonda verve filosofica e una poetica parlantina dedita a far riflettere i cinque protagonisti sulla loro vita passata a combattere al servizio delle armature, traendo una piccola conclusione sul loro operato. Insomma, in parole povere, il terzo OAV dei Cinque Samurai si presenta come il più concettuale dei tre, un OAV il cui obiettivo non è solo concludere definitivamente la storia degli Yoroiden Samurai Troopers (senza che ci sia, tra le altre cose, possibilità di continuarla ulteriormente) ma anche di regalare al franchise quello spessore caratteriale che è mancato finora, dato che in precedenza ha sempre puntato sull'immediabilità tipica di un prodotto per giovani fasce dl'età. Ma! Ecco la domanda delle domande: non è che tutto questo parlare e stretching caratteriale si presenta, alla lunga, come una palla al cazzo neo-realista di 135 minuti, dove si parla e basta e manco si molla qualche pugnatone?

C'è da dire che questo è un difetto che ogni film basato su conversazioni e monologhi deve affrontare di petto, poiché non solo si rischia di andare sul pesante, ma sopratutto si rischia di trasformare il film in uno dalla difficile digeribilità. Ma ecco che arriva il trucco: chiunque di voi intraprenda la visione di Message, deve essere mentalmente ben disposto ad ragionare per interpretazione, rifiutando di limitarsi a quello che gli passa per gli occhi, perché la prima interpretazione, non è mai quella giusta, perché prettamente superficiale; è una pellicola che, insomma, richiede anche un lavoro da parte dello spettatore per capire dei significati nascosti ed extra-testuali non immediatamente comprensibili, il cui messaggio arriverà solo pensandoci sopra più e più volte, lasciandosi inoltre trasportare dalle tristi, malinconiche e addirittura strazianti atmosfere evocative e le affascinanti e struggenti sequenze oniriche di cui è intrisa la pellicola, la cui costruzione generale è ispirata al teatro Kabuki, rafforzando quindi la sua sbalorditiva forza espressiva. Quindi, se siete in un periodo di raffinata apertura mentale, il "problema" della poco digeribilità alla fine verrà meno; tutto il contrario, invece, del vero aspetto da demonizzare di Message: ovvero, quello dell'enorme riciclo di immagini e scene di repertorio, utilizzate durante i monologhi dei protagonisti (a cui si dedica una puntata a testa) e che occupano gran parte dell'episodio. 

Conclusioni:
A parte il piccolo difettuccio del riciclo delle immagini, a cui bisogna bacchettare fortemente le mani, da Message viene fuori una serietà di intenti e di contenuto realizzata con una rarissima capacità di espressione: sopratutto se questa viene da un cartone per lo più indirizzato ad un pubblico giovanissimissimo. Un film e una storia drammatica, toccante e struggente, a tratti forse pesante da seguire per il troppo utilizzo di sequenze visionarie e oniriche, ma indimenticabile perché inteso e fortemente epico. Un viaggio emozionale, che (se glielo permettete) vi farà vivere una commovente avventura dalla particolare e inedita natura. 

PS-1: Se non sapete cosa vuol dire la sigla OAV, consultate la recensione di Lupin III - Il Ritono di Pycal, in cui viene data una spiegazione breve ma esaustiva.
PS-2: Purtroppo, non essendoci trailer dell'oav, vi cuccate un'altra sigla. Sta volta quella Italiana, quella figa.


- Symo

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