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giovedì 3 dicembre 2015

Le 20 Curiosità su: Gli X-Men (X-Men 50th Anniversary Tribute - Parte 1)

Oh, andiamo, non fate quelle facce! Sapevate che, prima o poi, sarebbe arrivato anche un trivia sugli X-Men: il supergruppo fumettistico che ho decretato come mio preferito. Era solo questione di tempo e trovare il giorno giusto in cui piazzarlo. E ora che l'ho trovato, possiamo gustarci tutti insieme le 20 cose che forse non sapevate su Gli X-Men!


20 - C'è una leggenda metropolitana che vuole gli X-Men come scopiazzo riscaldato a modi minestra della Doom Patrol di casa DC, a causa delle somiglianze da Charles Xavier e Niles Caulder. Benché molti espertoni del fumetto prendano per vera questa diceria, in realtà non è così semplice dire chi ha copiato chi. Fate conto che erano gli anni '60 e di personaggi nuovi ne uscivano a fiotte ogni mese, se non ogni settimana; era un vero e proprio boom creativo, un pò sviluppatosi grazie alla smisurata fantasia degli autori, e un pò perché in quel periodo (fumettisticamente parlando) non c'era niente con cui fare un paragone analogo: basta, insomma, aggiustare 'nattimo l'idea ed era cosa fatta. Dunque, chi ha copiato chi? Dipende da chi vi sta più simpatico. 

19 - Lo sceneggiatore Chris Claremont (uomo che non credo abbia bisogno di presentazioni) è famoso non solo per aver creato una vera e propria mitologia attorno agli Uomini X, ma anche per esser protagonista della gestione narrativa più duratura di tutta la storia dei comics. Iniziata nel 1975 su X-Men #94 (prima in coppia con Len Wein, per poi occuparsi interamente dei testi da X-Men #97 del 1976) Claremont rimarrà al timone della testata per ben 17 anni, fino Uncanny X-Men #279 del 1991, segnando un record tutt'ora imbattuto come scrittore più longevo per una serie a fumetti.

18 - E visto che l'abbiamo citata: la testata principale con protagonisti i pupilli di Xavier ora è conosciuta come "Uncanny X-Men", ma ci vorrà del tempo prima che acquisisca ufficialmente questo nominativo: di fatti, prima era semplicemente chiamata "X-Men". E' sulla copertina di X-Men #114 (1978) che compare per la prima volta l'aggettivo "Uncanny" al posto di "All New, All Different" (inserito durante il rilancio del team che ha visto l'introduzione di Colosso, Tempesta, Wolverine, Nightcrawler e soci). Questa parola ricomparirà spesso sulla copertine della testata, ma diventerà ufficiale solo con il numero #142 trasformando ufficialmente il fumetto in "Uncanny X-Men". Sub-Trivia: Ironia della sorte, il cambio avvenne un numero prima dell'abbandono di John Byrne, dovuto a continui scazzi con Claremont, generati da disaccordi narrativi che non vedevano i due d'accordo su diversi sviluppi futuri delle trame (esempio: Byrne credeva che la sotto-trama che vedeva Corsaro padre di Ciclope fosse una totale perdita di tempo). 

17 - Con l'arrivo di Claremont sugli X-Men, la testata acquisì sempre più prestigio grazie alla freschezza narrativa e le trame innovative, cosa che permise alla Marvel di creare un vero e proprio microcosmo mutante attraverso testate spin-off (I Nuovi Mutanti, Wolverine, X-Factor, tanto per dirne qualcuna) e testate satellite, come quella semplicemente chiamata X-Men (incentrata sempre su gli X-Men, ma avente un team diverso). Il primo numero della nuova serie appena citata:


Questo qui sopra, per non confonderci, è (secondo il Guinnes dei Primati) il numero che ha venduto più copie al mondo: ben 8.1 milioni! Ancora oggi, è un record imbattuto, e questo fa di X-Men #1 del 1991, il fumetto che ha venduto più di tutti nella storia del fumetto. Se negli anni '90 i social network fossero già esistiti, e fossero già così diffusi e utilizzati come lo sono ora, garantito al limone l'hashtag più in voga sarebbe stato: #SucaBatman.

16 - A proposito di cifre: il primo numero degli X-Men (X-Men #1 del 1963), per tutti gli appassionati collezionisti accanitissimi che vogliono la prima copia originale della prima apparizione degli Uomini X, costa 40.000 dollari.  

15 - Su X-Men #139, compare per la prima volta Kitty Pryde, che viene accolta nello Xavier Istitute. Sulla copertina del fumetto compare la scritta "Welcome to the X-Men, Kitty Pryde - Hope you survive the experience!". 


Questa frase diventerà la tag-line ufficiale e ricorrente della serie, che sarà usata spesso e volentieri per accogliere nuovi membri nella squadra.

14 - Il compleanno di Tempesta coincide con quello di Claremont: il 25 Novembre. Di quale anno? Maleducati: non si chiede l'età ad una signora.

13 - A proposito di Tempesta: la nostra cara Ororo è il primo eroe femminile di colore. Anni dopo, il personaggio si sposerà con (guarda caso) il primo eroe maschile di colore: Pantera Nera.

12 - Al cinema, stavamo rischiando di vedere il primo film degli X-Men diretto da James Cameron, il quale era molto interessato a girarlo. Fortunatamente, la Marvel gli disse un bel "No grazie" perché la sceneggiatura non era per un cazzo convincente. Oggi non sappiamo (fortunatamente) cosa prevedeva di preciso la trama, si sa solo, da alcuni sprazzi di intervista qua e la, che la storia per il lungometraggio fu definita come: "Gli X-Men secondo James Cameron". Tra gli sceneggiatori/registi in lizza, c'era anche un certo Joss "Marvel's The Avengers" Whedon, che seguì lo stesso destino di Cameron; fortunatamente, i fan vedranno comunque quello che aveva da dire su gli Uomini X in una versione riveduta a corretta pubblicata sulla serie "Astonishing X-Men".


Le uniche cose che si decisero di tenere dalla sceneggiatura originale di Whedon, furono le parole di Tempesta quando fulmina Toad e l'insulto di Wolverine a Ciclope. 

11 - Sempre a proposito di cinema e del primo film sul gruppo mutante, un piccolo trivia davvero simpatico e che vale la pena conoscere. Avete presente la scena in cui Ciclope sorride al bambino e quest'ultimo ricambia? Ecco, quella scena fu del tutto improvvisata. L'azione si svolgeva in una stazione dei treni dove, per vari motivi, non si informò i passanti che li si stava girando un film. Quali furono quei motivi? Beh, non è che puoi informare tutti i passanti che li si gira un film, sopratutto perché non puoi quantificare quanta gente va e viene; e secondo, perché così la recitazione sarebbe stata più genuina perché reazione volontaria agli avvenimenti. Chiarito il fatto che nessuno sapeva che Bryan Singer stava girando il primo degli X-Men, quando il bimbo vide James Marsden nei panni così fedeli di Scott Summers, nulla impedì al sorriso delle grandi occasioni di stamparsi in faccia e continuare a fissarlo, perché il giovine credeva veramente che quello davanti a lui era Ciclope in carne e ossa.



Perdonate la gif, ma il video proprio non riuscivo a trovarlo.

10 - Non tutti i membri degli X-Men sono mutanti, alcuni di loro sono membri per meriti, e altri con il titolo di membri onorari. Il Fenomeno, la Sentinella Omega, Hepzibah e Warbird sono membri del team pur non essendo mutanti; questione particolare è invece legata a Cloak & Daggar e Danger: i primi hanno fatto pare di una versione malvagia degli X-Men formata da Norman Osborn e la loro totale membership non è mai stata riconosciuta, pur essendo a tutti gli effetti mutanti anche se con un gene x a livello latente; per Danger, invece, la si considera un'organismo robotico mutato. Membri onorari invece sono: Moira McTaggart, Carol Danvers (Mrs. Marvel, Binary, Warbird, poi ancora Mrs. Marvel e ora Capitan Marvel), la Donna Ragno, Madelyne Pryor, Sabra, Quicksilver, Toad e Doop. Tutt'altro paio di maniche è, invece, la questione su Deadpool; benché le sue trame s'incrocino spesso e volentieri con quelle degli X-Men (e di Wolverine sopratutto) il caro, logorroico Wade Wilson non è un mutante, nonostante la somiglianza dei poteri rigenerativi con Logan acquisiti dallo stesso Arma X per salvarsi dal cancro...e in più, è il primo ed unico membro del team a far parte della lista "X-Men indesiderati".

9 - Si, va bene, abbiamo capito: la X-Mansion è una scuola, ok. Ma vi siete mai chiesti cosa insegnavano gli X-Men? Insomma, quali materie? Siccome è una risposta troppo lunga, vi si rimanda a questo post, dove c'è un bel listozzo dove si è detto (per filo e per segno) chi insegna cosa.  

8 - La serie "X-Men: The Animated Series" (meglio conosciuta in Italia come"Gli Insuperabili X-Men" ) degli anni '90 non è il primo tentativo di portare gli Uomini X sul piccolo schermo, nella speranza che si ritagliassero un seguito televisivo, ma bensì il secondo. Storicamente, la prima apparizione animata del gruppo mutante fu nel 1982, precisamente, nel 3° episodio della 2° stagione (chiamato: "E' Nata...Una Stella Di Fuoco") della serie animata "Spider-Man And His Amazing Friends" conosciuta in Italia come "L'Uomo Ragno E I Suoi Fantastici Amici" e poi anche nel 7° episodio della 3° stagione (chiamato: "La Vendetta Di Cyberaid"). All'epoca, le avventure a fumetti del gruppo venivano scritte e disegnate dal duo leggendario Chris Claremont e John Byrne, la coppia artefice del grande successo di cui il gruppo mutante godeva all'epoca e anche delle storie che sono entrate nella storia del fumetto come le pluricitatissime su questo blog "Giorni Di Un Futuro Passato" e "La Saga Di Fenice Nera". Diciamo che i fansz se l'aspettavano una comparsata della squadra, visto che uno dei "fantastici amici" del nostro Tessiragnatele preferito era l'Uomo Ghiaccio (membro originale degli X-Men), o comunque, se non proprio un episodio dove fossero ospiti...almeno un cameo, una citazione...e invece no! Il team guidato dall'inetto Ciclope e dall'ambiguo Charles Xavier riesce ad accaparrarsi non una, ma addirittura due puntate dove appaiono come ospiti, come per esempio quelle sopracitate.

7 - Ora, a parte il Fenomeno in mutande, Kitty Pride che sembra la parodia versione fetishporn di Spettro Di Seta, Tempesta cosplay della Regina Bianca del Club Infernale, Wolverine con la voce da afono, Nightcrawler con l'accento milanese e tantissime altre cose decisamente poco fedeli al fumetto, il gruppo fece colpo, incuriosì coloro che poco conoscevano gli X-Men e quei produttori televisivi che manco fossero degli avvoltoi cercavano sempre nuovo materiale da presentare al pubblico per racimolare un fottio di soldi e sguazzarci dentro divulgare il verbo del fumetto. Ci si mette al lavoro e nel 1986, la Marvel Comics (in collaborazione con la Toei Animation) fa uscire questo "Pryde Of The X-Men", tradotto in Italiano come "L'Audacia Degli X-Men", che non è altri che l'episodio pilota di quella che avrebbe dovuto essere l'originale e prima serie a cartoni animati degli X-Men che andiamo a guardarci subito (io vi consiglio di guardarvela in Inglese, però date un'occhiata anche a quella Italiana che trovate qui sotto):


6 - Vista? Se non l'avete vista, non continuate a leggere finchè non l'avete guardate...chi invece l'ha guardata, allora mi segua.

Cos'è andato storto? Perchè questo episodio pilota è rimasto semplicemente un episodio a se stante e non l'inizio di una qualche serie? Per colpa dell'imbarazzantissima ma bellissima sigla? 


Per il fatto che Magneto non c'ha i guanti e mandava quindi un messaggio di diseducazione igienica? Perchè Wolverine ha sostanzialmente una voce di merda in entrambi i doppiaggi? Perchè Ciclope, per quanto parli e si veda poco, era così coglione anche allora e i bambini si sono spaventati? Perchè Dazzler è effettivamente una sex symbol del porno? Perchè troppa gente ha esclamato "Che cazzo ci fa Emma Frost nella Confraternita Dei Mutanti?"quando l'hanno vista? Perchè Kitty Pride è nuovamente vestita di merda e sta volta sembra una pescivendola? Niente di tutto questo (forse).

I motivi principali sono sostanzialmente che: escludendo l'alta qualità del comparto tecnico d'animazione che, per un cartone degli anni '80, presentava un ottima qualità video/audio, movimenti dei personaggi fluidi e scorrevoli, un disegno lineare e fedele alle storie originali (pure per quanto riguarda costumi e caracter design) espressioni facciali ed effetti speciali per strutturati e...insomma, dal lato tecnico, un prodotto decisamente eccellente. Dal lato della sceneggiatura, purtroppamente, ha scatenato svariate reazioni dai fansz. Pochi sono stati quelli soddisfatti dell'episodio e molti quelli che invece hanno trovato i personaggi piuttosto stereotipati (come Wolverine, il cui accento Australiano ha scatenato le ire dei fans) e affiliati ad altri personaggi con cui non hanno mai avuto niente a che fare (tipo Emma Frost, Pyro, Blob e Fenomeno nella Confraternita dei Mutanti di Magneto), un doppiaggio debole e pochi spunti accattivanti, una trama roccambolesca che lascia poco intendere a che pubblico sia rivolto il prodotto, se a bambini o a degli adulti. A causa di tutti questi buchi nell'acqua che hanno resto il cartone piuttosto confusionario e difficile da apprezzare sia per i fan che i non addetti ai fumetti, non è stato rilasciato alcun nullaosta per una intera serie.

5 - Sette anni dopo, nel 1992, la Marvel ci riprova e come si suol dire:


Il resto è storia. Trall'altro, se osservate attentamente questo episodio pilota e il primo episodio della serie anni '90, troverete delle somiglianze. Come, per esempio, il fatto che in entrambi gli episodi il mondo degli X-Men e il gruppo stesso vengano presentati con gli occhi di un'estraneo che poi diventa un nuovo membro; in questo caso, è stato per Shadowcat/Kitty Pride mentre per la serie anni '90 lo è stato per Jubilee. Forse la Marvel ho voluto in qualche modo omaggiare quel episodio pilota.

4 - Anche se Chris Claremont è lo scrittore più acclamato del franchise mutante, lo si può considerare una sorta di "padre adottivo" molto più presente di quello originale...o meglio, di quelli originali. Gli X-Men furono creati da Stan Lee e Jack Kirby e, inizialmente, Stan voleva chiamare il gruppo "The Merry Mutants". L'allor Editor-In-Cheif della Marvel, Martin Goodman, chiese gentilmente e con garbo al Sorridente se quest'ultimo aveva qualche problema mentale dovuto alla droga e gli ordinò, seduta stante, di cambiare nome. Lee se ne uscì poi con "X-Men" (nome che venne approvato) seguendo un ragionamento sulle caratteristiche dei personaggi; loro erano mutanti, quindi persone che nascevano con dei poteri dovuti al cromosoma X, chiamato così perché nessuno (all'epoca) conosceva le caratteristiche scatenanti del fenomeno genetico. Dunque erano delle incognite, e qual'è il simbolo per eccellenza di qualcosa di misterioso? La X.

3 - Nonostante ciò, una domanda rimane irrisolta: Cosa spinse Stan Lee a creare gli X-Men? Tre cose: i fan, i Fantastici Quattro e l'Uomo Ragno. All'epoca Spidey e gli F4 andavano fortissimo: il primo perché era un'eroe incompreso dalle genti che lui stesso salvava, e i secondi, perché le dinamiche di gruppo del quartetto erano molto umane e divertenti da leggere. Ergo, i fan chiesero se si poteva fare un gruppo che racchiudesse le due cose; così, siccome il Sorridente realizzò che non tutti potevano acquisire i loro poteri per caso grazie a ragni radioattivi o viaggi nello spazio, se ne uscì con l'idea che queste persone ne erano semplicemente in possesso sin dalla nascita, creando il concetto di "Homo Superior".

2 - Ma vi siete mai chiesti com'è fatta veramente la X-Mansion? Se la risposta è si...


...eccovi una cartina del post!

1 - Il finale della Saga di Fenice Nera fu oggetto di controversie all'interno dello staff editoriale. Claremont e Byrne avevano progettato che Jean venisse depotenziata per impedire la riemersione di Fenice Nera, così la si sarebbe sempre potuta riportare in scena. Tuttavia l'allora Editor-In-Chief Jim Shooter bocciò l'idea, a poche settimane prima della pubblicazione di Uncanny X-Men #137, sostenendo che una punizione così blanda non era minimamente proporzionata al crimine come il genocidio di un'intera razza. Shooter ordinò quindi un nuovo finale con una punizione a dir poco barbara per la rossa: propose che Jean venisse bandita su un asteroide radioattivo, dove sarebbe per sempre arsa fra le radiazioni cosmiche; conscio che la cosa era forseuntantinomaguardagiustounpocomadavverononsinota sadica, rimase aperto a suggerimenti dal team creativo e si offrì di prendere per buono qualsiasi finale, ammesso e concesso che questo non vedeva Jean salvarsi di striscio le sue belle chiappe.


I due decisero, alla fine, di farle commettere suicidio dopo che Fenice Nera era riapparsa durante lo scontro con la Guardia Imperiale. Vinsero tutti perché, Shooter vide pagato il debito di sangue che tanto agognava, e la coppia Claremont/Byrne (pur perdendo il personaggio) riuscirono a farle fare una fine da eroina. Si, poi Jean diventò in futuro l'avatar del "muoio nei giorni dispari e in quelli pari risorgo", ma questo all'epoca non si sapeva ancora.


 E con questo è tutto, nella speranza di averi un pò nerdamente acculturato, noi ci vediamo settimana prossima con altre curiosità. A presto!

- Symo

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