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venerdì 2 ottobre 2015

Thor: The Dark World - la recensione (Baloon Central #11)

Riesumiamo questa recensione di Thor: The Dark World pubblicata al periodo della visione in DVD del film, originariamente rilasciata il 3 Aprile 2014 sulla vecchia piattaforma di Skyrock. 


Dopo aver fermato la folle ascesa di Loki a Re di Asgard nel primo capitolo della saga del Tonante ed aver aiutato i Vendicatori a scacciare una pedante invasione aliena sempre scatenata dal fratello (eh oh, si chiama "Dio della Discordia" per un motivo), il nobile Dio del Tuono torna a far ruggire i cieli in una nuova terribile sfida. Malekith, spietato sovrano degli Elfi Oscuri, si è ridestato dal suo sonno millenario ed è intenzionato a portare a termine ciò che non gli era riuscito 5000 anni fa: far piombare l'universo nell'Oscurità primordiale dal quale la sua razza proviene. Per farlo, vuole servirsi dell'Aether (potentissima sostanza cosmica bandita da Bor, padre di Odino, dopo la prima sconfitta di Malekith) e nascosta in un posto segreto e remoto, che tuttavia, dopo cinque millenni, grazie alla mistica convergenza dei Nove Regni si palesa sulla Terra. Thor, con al fianco i compagni di sempre e i ritrovati amici terrestri intraprenderà una corsa contro il tempo per strappare l'Aether da Malekith...ma! Per farlo, dovrà scendere a patti con l'ambiguo fratellastro Loki.

Prima di scrivere le righe che state leggendo, il sottoscritto ha passato una intera ora a fissare il vuoto nella vana speranza che le parole arrivassero da sole. Per qualche motivo, oscuro come il mondo di Thor, la visione di questo film non mi ha esaltato come speravo che facesse. Vi dirò la verità, alla fine della pellicola mi sono chiesto: "Mi è piaciuto questo film?" e (prima di poter scrivere la mia) per giorni ho faticato a trovare una risposta convincente. Thor è un personaggio che mi piace moltissimo e, leggendo certe recensioni altamente positive e piene di gigantesche approvazioni sul web, ho cominciato ad avere il dubbio che non lo conoscessi così bene come pensavo...così, per ovviare il dubbio, me lo sono rivisto una seconda volta e ho capito cosa non andava; il problema, erano le mie aspettative, aspettative create dopo aver chiesto pareri e riscontri ad amici che l'avevano visto al cinema e che l'hanno trovato gasante. Purtroppo, con i miei amici e suddette recensioni, sono costretto ad essere d'accordo solo in parte, poichè reputo che questo film venga ficcato nel fin troppo affollato baratro del "guardabile". Ahimè, a differenza di molti di loro, conosco la storia editoriale di Thor molto bene e il problema principale è forse proprio questo, il "dono" della conoscenza fumettistica che possiede e che mi fa intravedere tra i frame da dove il regista s'è ispirato per il suo film...e dove è andato per i cazzi suoi. Siccome, tutt'ora, trovo ancora delle difficoltà a parlare in maniera discorsiva di questo film, aggiriamo il problema con questa modalità di recensione: dividiamo in due parti il discorso e pariamo (con l'aiuto di un elenco puntato) dei Pro e dei Contro di Thor: The Dark World. E che Odino ce la mandi bona.


Pro:

- Chris Hemsworth è Thor: Finora, ci sono stati pochissimi attori che sono stati delle fedeli riproduzioni in carne e ossa degli eroi Marvel. Questi, finora, sono stati Hugh Jackman come Wolverine e Robert Downey Jr. come Iron Man; dopo questo film, posso far entrare nella cerchia anche Hemsworth come Thor. La cosa bella è che egli è un attore piuttosto giovane che sta costruendo la sua fama con il personaggio, personaggio che nel film è indubbiamente cresciuto rispetto al primo film; ora non è più il borioso arrogante del primo capitolo, ma è un guerriero maturo consapevole della sua forza e dei suoi limiti, un guerriero intelligente e forte. La cosa bella è proprio questa: che Hemsworth cammina fianco a fianco alla crescita caratteriale con Thor e questo fa bene allo sviluppo del tonato che, qui, da la miglior interpretazione di sempre.

- Tom Hiddelston è Loki: Come sopra, solo che ribaltiamo il discorso per i villains. Molti si sono lamentati che nel primo Thor e in Avengers il Dio della Discordia non fosse ancora quel meschino doppiogiochista che è nel fumetto; su questa affermazione, concordo solo per il secondo film citato, dato che in Thor a me era piaciuto abbastanza...però qui si raggiungono altri livelli. Qui, la recitazione di Hiddelston raggiunge vette di qualità impressionanti. Tom Hiddelston è Loki, non saprei come dirlo in altre parole, un Hiddelston che ha capito il personaggio e ha saputo renderlo meschino, malvagio, machiavellico e doppiogiochista.

- L'inaspettato Cameo: Oltre a quello di Stan Lee, c'è un inaspettato cameo all'interno della pellicola che raggiunge livelli di epicness pari quasi a quello di Wolverine in X-Men: First Class. Io non voglio spoilerare nulla, ma per tutti quelli che vogliono vederselo, clicchino qui.

-  Riflettori su altri Personaggi: Il grande problema di Thor è che, fra tutti i personaggi Marvel, è forse quello con il cast di comprimari base più ampio (dato che, essendo un Dio, il pantheon degli Dei di Asgard imparentati con il Tonante è molto ampio). Ovviamente, qualcuno che è stato più protagonista nella precedente pellicola in questa è di sicuro di secondo piano, ma lo slittamento dalla prima linea alla seconda è servita per dare maggior spazio ad altri comprimari come Heimdal, Frigga e Darcy.

- Altri Riferimenti: Anche se per poco, compaiono altri personaggi molto importanti del cast di Thor, come per esempio il nonno, Bor. Essendo un cast vasto, ci sta che molti appaiano in questa maniera.

- Azione: Giocate meglio del primo capitolo, sotto certi aspetti, e molto più mozzafiato.

- Altri Mondi: Come ci viene spiegato in Thor, l'albero del mondo Yggdrasil è composto da nove regni, di cui uno di questi è la terra (Midgard, per gli Asgardiani); se nel primo film vediamo Midgard, Asgard e Jotunheim (la terra dei Giganti di Ghiaccio), qui oltre a rivedere Asgard bella e imponente come la prima volta, facciamo anche una gita a Svartalfheim (la terra degli Elfi Oscuri) e Vanaheim (la terra dei Vanir). E' bello che, piano piano, la cosmologia di Thor venga resa nota.

- Odino è Stronzo: Ultimamente, nei fumetti, va molto di moda presentare le figure paterne degli eroi come degli stronzi senza cuore pronti a scatenare guerre fratricide per raggiungere i loro scopi e fanculo tutto. Odino, come Charles Xavier, è stato rappresentato spesso e volentieri in questo modo negli ultimi anni e la cosa ha riscosso così tanto successo da piazzarcelo pure nel film...e la cosa ci sta un sacco.

- Il Finale: Su cui non dico niente per vari motivi; il primo è che vi rovinerebbe la sorpresa, e il secondo, che se ve lo dico e voi non avete visto il film non lo capireste.


Contro:

- Gli Elfi Oscuri: Sono assolutamente fuori personaggio e non assomigliano (sia di look, che di caratterizzazione) agli originali elfi oscuri...che sono di carnagione blu scuro. Inoltre, quei pistoloni alla Star Wars e tutte quelle navi futuristiche non centrano assolutamente nulla con la loro controparte cartacea. Inoltre non sono un razza più antica di Asgard, dato che tutti i mondi sono nati con il nascere dell'albero Yggdrasil. Possiamo dire che hanno in comune solo il nome con cui vengono chiamati? Si, decisamente.

- Personaggi nell'Ombra: Va bene sacrificare i riflettori di alcuni personaggi per sfruttarli su altri che nel primo capitolo non hanno avuto molto spazio, ma qui si è un pò esagerato. Grandi comprimari che dovrebbero sempre avere un ruolo piuttosto importante nelle dinamiche di Thor (come Volstagg, Frandal, Hogun e Sif) qui vengono ridotti addirittura a comparse...addirittura, i Tre Guerrieri non stanno sempre tutti e tre assieme.

- Errori di Traduzione: Ci sono degli errori di traduzioni non indifferenti in questo film, a partire dal nome di uno dei villains: Kurse. Ovviamente, il nome ha la pronuncia di "curse" cioè "maledizione" (non inteso come esclamazione, ma come dannazione)...e infatti, i traduttori Italiani l'hanno tradotto come "il dannato", facendolo passare per un soprannome...quando invece era il suo nome vero. E questo è solo uno dei tanti.

- Fin troppo humor: Se notate, le scene che vi ricorderete di più, sono tutte quelle che fanno ridere...il che, fa riflettere: possibile che i cinecomics possano offrire solo questo? Ok che la risata fa digerire di più gli eroi in costume, ok che il gritty 'n dark anni '90 ha rotto i maroni, ma questo non vuol dire che deve diventare Natale A Miami...

- Malekith: Come gli elfi oscuri, questo Malekith non ha niente dell'originale nemico del Dio del Tuono. Qui appare un freddo, serioso e metodico signore della sua razza vestito completamente di nero e sfigurato da un certo punto del film in poi; nel fumetto, invece, è solo il capo schizzato e psicopatico di una setta di fanatici esaltati vestito con un costume diviso e colorato a metà di rosso e nero, con la faccia divisa a modi Due Facce e colorata di due colori diversi (blu e nero). Inoltre, non è amico di Kurse. E purtroppo, non per colpa dell'attore, ma è un nemico che ha ben poco di minaccioso...o almeno, a me non ha trasmesso tutto questo senso di minaccia.

- Poca attinenza al fumetto: Per non dilungarmi troppo, quella su Malekith e gli Elfi Oscuri sono solo degli esempi mirati, in generale, questo film prende le distanze spesso e volentieri dall'opera originale. Altro esempio? Beh, Hogun non è di Vanaheim, ma di Gundersheim. E Frigga ha una caratterizzazione praticamente opposta a quella originale.

- Freno a mano a metà strada: Verso metà della proiezione, il film subisce un terribile e controproducente arresto, mollando un pò il colpo e rendendo la visione un pò pesante. Non noiosa, ma stava per riuscirci.

- Il Cameo di Stan Lee: Forse il peggiore che ha fatto. Simpatico ma, come dire, se non si hanno idee carine perchè ficcarci a forza le cose solo perchè la gente è abituata a vederla? Quando ci sono le idee, fate le cose, altrimenti lasciate perdere.

- Un mondo vichingo, tutt'altro che vichingo: Ed è forse questa la cosa che mi ha più deluso del film. Thor vive in un mondo costantemente pervaso da magia ed epicità, da racconti di gloria ed epocali battaglie fatte di sudore, fatica e sangue; tutto questo, purtroppo, non si respira in Thor: The Dark World. Si ha piuttosto l'impressione di essere su un altro pianeta, invece che in un'altra epoca, si ha più l'impressione di essere in uno spin-off di Star Wars, invece che sulla vera Asgard vichinga...e questa è (a mio parere) una grande mancanza.


Alla luce di ciò, cari Teleguardoni, il giudizio complessivo nonchè somma tutti questi pro e di tutti questi contro non può che avere un unico risultato: il voto di mezza delusione. Nonostante ci siano dei momenti piacevoli e degni di nota, a mio parere Thor: The Dark World non è il capolavorone che parecchi siti di recensioni spacciano. Se lo si pensa come ponte tra un inizio e una fine di una avventura e di una formazione del personaggio, dove successivamente ci saranno almeno altri due film, nonostante la mezza cagata si può chiudere un occhio. Ma qui parliamo di un secondo capitolo e questo non è degno di far parte di una trilogia; ci vorranno almeno altri due capitoli (un terzo e un quarto film) per completare il viaggio di Thor. Insomma, tanta potenzialità sprecata.


- Symo

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