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venerdì 11 settembre 2015

Top 5 - Le Migliori Scazzottate di Wolverine (Baloon Central #1)

Molti dicono che un eroe, o anche più comunemente una persona, venga valutata dalla qualità dei suoi nemici. Nei fumetti funziona alla stessa maniera, solo che in rare occasioni, non è tanto importante chi o cosa è il tuo avversario: quanto più, come lo pesti. E Wolverine, in questo, è un grande esperto. Perciò, perché non ci spariamo una bella Top 5 sulle Migliori Scazzottate di Wolverine?


Steve McNiven, oltre ad essere un mostro a disegnare, fa da Dio due personaggi: Capitan America, ma sopratutto, il nostro caro Artigliato Canadese. Bene, detto questo, buttiamo giù qualche riga di regolamento per poter rendere al massimo questa Top 5: valgono tutti i combattimenti di Wolverine, pure quelli dove ha preso i pesci in faccia (anche se metterli sarebbe contro producente, ma contenti voi, contenti tutti); valgono anche i combattimenti delle versioni alternative di Wolverine, come l'Ultimate Universe, Age Of Apocalypse e via dicendo. Per quanto riguarda l'ordine, invece, ognuno dei 5 combattimenti scelti deve essere messo in ordine di esaltamento: cioè quanta tasso di scimmia ha prodotto nel vostro sangue mentre stavate leggendo, tasso, che vi ha sicuramente regalato un'erezione. Capito tutto? Bene, allora, detto questo, e via che si va!


N° 5 - VS Gorgon


La storia, ci si mette poco a dirla, più che altro perché facciamo il riassunto del riassunto, se no raccontarla per filo e per segno ci si mette un Era Beautifulogica. L'HYDRA fa andare Wolverine in Giappone con l'obiettivo di tendergli un'imboscata, creparlo di mazzate e trasformarlo in un suo agente super-cattivo e super-stronzo. Passato involontariamente dalla parte del male, fa il brutto e il cattivo tempo, distruggendo basi dello SHIELD, ammazzando eroi che non si cagava nessuno e, per sbaglio, qualche suo amico. 


Cose che succedono quando si è sotto lavaggio del cervello (e quando si ha una pessima mira). La fase "assassino prezzolato" dura fino a quando l'organizzazione gestita da Nick Fury non ha la brillante idea di chiamare qualche pezzo grosso, batterlo e ripulirlo da tutta quella merda che gli aveva impiantato L'HYDRA per controllarlo e farlo tornare il Logan di sempre. Dopo aver chiesto educatamente scusa, va dal tizio che l'ha conciato così, il suddetto Gorgon, per vendicarsi. Si scopre che era un samurai dell'epoca sengoku e che, già allora, aveva un macello di poteri, della serie: sono nato con l'inculatissima Limited Edition dei poteri mutanti, talmente rare, che manco su iTunes Store la trovi. Wolverine è incazzato, Gorgon pure perché non accetta di farsi ammazzare da un nano peloso e quindi punta tutto sulle sue doti samuraiche e il suo potere principale: quello di pietrificare la gente con la vista. 


All'inizio, non è che vada molto bene per il protagonista di questa Top 5...


...ma poi sguaina gli artigli e ci fa uno specchio riflesso di quelli belli potenti, ritorcendo il potere al mittente e dare l'occasione a Logan di dargli il ben servito. Questa storia si è lasciata ricordare da molti, perché è in puro stile Mark Millar, ovvero, fatta con tante frasi ad effetto, parolacce e tanto tanto tanto sangue, ma soprattutto: senza troppe pretese e con la voglia di intrattenimento puro. 
Pubblicata su: Wolverine #31 (2005)
Testi: Mark Millar
Disegni: John Romita JR.


N° 4 - Il Club Infernale


Questo numero è pressoché storico, non tanto per i cazzottoni, i coppini o le artigliate che volano a destra e manca, ma più che altro per l'evoluzione della figura di Wolverine in sé. Fino a questo momento, Logan era si un personaggio figo, ma non era ancora esploso completamente, semplicemente perché non gli era stata mai data la vera occasione per dimostrarlo. Se ne stava più che altro nell'ombra, fumava i suoi sigari, si scolava le sue birre, partiva per qualche giorno e si faceva i cazzi suoi in Giappone e insultava Ciclope quand'era il momento, ma per quanto un personaggio così badass fosse utile sia per vendere, sia che per avere un pò di personalità diverse all'interno della squadra...ahimè, non s'era ancora vista la sua vera potenzialità che, per il momento, s'era concretizzata a minacce vuote. Al momento, era ricordato solo per aver preso sonore mazzata da Hulk nella sua prima apparizione, per il suo carattere da yogurt scaduto con una fetta di limone al suo interno e per la figuraccia del numero precedente, dove venne stato scaraventato nelle fogne dal quel panzone schifoso di Henry Leland. Tutti credevano che fosse finita li, che Wolverine fosse fatto e finito, che era già ora di dirgli ciao. 


MA! Cliffangherone a fine numero! Logan emerge dall'acqua, grida vendetta giurando su tutti i santi che conoscere: compresa Raffaella Carrà, che se finisce il mondo, lei si sposta un pò più in là. E da li poi, il lettore capisce quanto sia figo Wolverine. 



Quanto le sue tattiche stealth siano utili per fare gli agguati da scatto felino ed agile mossa a quelle facce di tolla del Club Infernale 


E magari far pisciare sotto dalla paura qualche povera recluta ignara."Ma poi s'è vendicato del ciccione?" direte voi . 


Che razza di domande, anche voi.

Pubblicata su: Uncanny X-Men #133 (1980)
Testi: Chris Claremont
Disegni: John Byrne 


N° 3 - VS Lady Deathstrike


Escludendo il primo classificato, questo è sicuramente uno dei numeri più meglio dedicati alla viulenza di sempre, siccome dall'inizio alla fine c'è sempre qualcosa che ti fa prendere ammale, ma che contemporaneamente ti esalta come un mandrillo bombato ai raggi gamma. La prova di quanto detto arriva subito, nelle prime battute del fumetto,


dove un Wolverine in mutande spaventa una povera la povera Energizer dei Power Pack, perché Lady Deathstrike (al secolo Yuriko Oyama) è sulle tracce del nostro artigliato con l'intento di ucciderlo. Perché? Perché è convinta che Logan abbia rubato il lavoro al babbo, che lavorava pure lui su un processo dell'impiego bellico dell'adamantio, il metallo con cui sono rivestite le ossa del nostro amicone Canadese. Così, nella sua infinita saggezza, invece di proporgli una constatazione amichevole, Yuiko Oyama si sottopone a degli esperimenti  che la rendono una sorta di mezzo-cyborg. Una volta completato il processo, decide di raccattare altri mercenari poveracci col nome di "Reavers" e far partire questa giostra della morte fatta di pesanti insulti sui presunti lavori delle rispettive madri e tante mazzate. Tra i Reavers, tanto per rimanere in tema di vendette, ci sono pure quei simpaticoni del Club Infernale che sono stati sventrati anni prima da Wolverine (vedi sopra, nella posizione N° 4); ma, siccome lui è un tipo educato, mantiene le tradizioni e saluta i vecchi amici nel modo con cui si sono conosciuti. 


Dopo che Deathstrike e Wolvie si incontrano, i due cercan di parlarsi, ma volan (da parte di lei) insulti pesanti e accuse infondate. Ma, come dicevamo prima, siccome Wolverine è un signore, la prende con filosofia. E Lady Deathstrike pure. 


Così tanto con filosofia da esser stanca morta, guarda. Apparte l'insana violenza presente, disegni superbi e una sceneggiatura contornata da bellissimi dialoghi, gli scontri tra i due sono sempre stati belli per la parità di potenza avendo entrambi gli artigli d'adamantio... Ma visto che la Yuriko non c'ha un mensile suo, sappiamo sempre chi vincerà.

Pubblicata su: Uncanny X-Men #205 (1986)
Testi: Chris Claremont
Disegni: Barry Windsor-Smith


N° 2 - VS Sabretooth 


Quando uno dice che Sabretooth è forse il miglior nemico di Wolverine, ha tutte le cacchio ragioni di questo cacchio di mondo, cacchio. Il problema è che, a me, Victor Creed e il suo fastidioso alter ego han sempre suscitato un odio tremendo sin da bambino. Precisiamo, non è che non mi piaccia come personaggi: anzi! Se un giorno mi facessero una domanda tipo: "Se fossi l'ultimo uomo della Terra, chi vorresti accanto? Iron Man o Sabretooth?" io di sicuro risponderei "Guardi, preferirei Jenna Jameson nel fiore degli anni" però se proprio si deve scegliere tra i due, direi il pirla col nome da gatto fossilizzato, perché l'altro è un coglione, traditore, voltagabbana da vocabolario. Credo infatti che il biondo dai poteri affini al nostro Wolvie sia uno di quei personaggi creato appositamente per generare odio nel lettore e simpatizzare per l'eroe....e ci riesce benissimo! 

Nel bel mezzo della saga Massacro Mutante, lo stronzo platinato viene presentato per la prima volta come antagonista di lunga data di Logan, di fatti, lo scrittore Chris Claremont lascia intendere che tra i due ci sia un certo attrito (parola gentile e censurata per non dire che i due si odiano talmente tanto che se uno dei due ammazza l'altro, quello che vive si suicida per poter ammazzare di nuovo quell'altro anche all'inferno) che dura da diversi anni: una rivalità talmente datata da dover esser collocata addirittura prima dell'entrata di Wolverine negli X-Men. Sostanzialmente, questa battaglia è al 2° posto perchè nei cartoni anni '90 del gruppo mutande, in onda su Italia Uno quando ero piccino (sigla per rinfrescare la memoria prego), Wolverine e Sabretooth si sono scontrati spesso e volentieri, ma sopratutto spesso e sopratutto volentieri. Il problema però era che, per quanto fosse piacevole vederli lottare, mancava la cosa essenziale: il micione steso, per terra, non necessariamente morto ma almeno crogiolante e soffocato nel suo stesso sangue, cosa che riuscì a trovare finalmente in questo numero. 


Quindi, vedere i due affrontarsi furiosamente, senza esclusioni di colpi, 


con gli sguardi torvi e tutte quelle cose violente che si sono fatti, mi ha fatto tirare un grande, grandissimo sospiro di sollievo e una di quelle erezioni che non vi dico. 

Pubblicata su: Uncanny X-Men #213 (1987)
Testi: Chris Claremont
Disegni: Alan Davis


N° 1 - VS Lord Shingen


E qui, non solo siamo in piena era Wolveriana, ma anche nel forse più meglio ed epicamente scritto e disegnato della storia di Logan tutto. Dopo che gli X-Fansz si rendono conto che Wolverine è davvero il migliore in quello che fa, il popolo fa la sua scelta: "chiu pilu Wolverine pe tutti" dicono alla Marvel, che poi s'incarica di dirlo al Chris Claremont. "Obbedisco", risponde Garibaldclaremont, fiutando l'odore di verdi quattrini, ed è allora che la sua importanza aumenta. Non solo dopo questa miniserie di 4 numeri, il Canadese avrà una testata tutta sua (che tutt'oggi è pubblicata) ma avrà anche più importanza all'interno del mensile degli X-Men, molti infatti saranno i numeri dove, nonostante sulla copertina ci sia scritto Uncanny X-Men, le storie saranno raccontate dal suo punto di vista oppure dove l'X-Man più famoso sarà il protagonista assoluto: un esempi è, per l'appunto, Uncanny X-Men #205, numero che è quello di cui abbiamo parlato in 3° posizione. Qui, lo scrittore per eccellenza degli X-Men, fa un focus on pazzesco sul personaggio, facendo luce su molte delle cose lasciate semplicemente intendere nel corso di molti anni di sceneggiatura, oppure raccontate solo a metà: oppure accennate semplicemente, oppure non dette e inventate di sana pianta per la storia. 

Nella miniserie, Logan torna in Giappone per vedere il suo più grande amore di sempre, Mariko Yashida, e salvarla a sposare un uomo che non vuole sposare perché costretta dal padre. Ma le cose, ovviamente, non sono facili e dopo un primo tentativo fallito, purtroppo Logan perde sia la lotta che il suo onore davanti agli occhi della sua amata poichè ha dimenticato come ci si comporta da vero samuracchio. Dopo aver giocato d'astuzia, Wolverine aspetta il momento propizio, fa giù un baccano al matrimonio che manco i festeggiamenti per la vittoria dell'Atalanta e arriva il tanto agognato rematch. 


All'inzio non è facile, però il suo fattore rigenerante lo tiene vivo, ma e proprio quando sembra che Logan sta di nuovo per perdere...


...arriva il momento del riscatto. Come mai questa è al primo posto? Oltre alla location Giapponese, è una storia che parla di amore, odio, sconfitta, vittoria, onore: tutte emozioni approfondite con una particolare serietà e raffinatezza, grazie sopratutto alla fantastica chimica che si è venuta a creare anche tra la coppia Chris Claremont/Frank Miller: cosa che gli ha permesso di confezionare un prodotto, ancora oggi, tenuto in gran considerazione.

Pubblicata su: Wolverine #4 (1982)
Testi: Chris Claremont
Disegni: Frank Miller



Ed eccoci arrivati alla fine di questa Top 5. Prima dei saluti finali, voglio rendervi partecipe di una cosa: che questa classifica, come tutte le altre del resto, vanno a livello e gusti personali; quindi se manca qualcosa è perché non mi ha colpito, ergo, evitate di mandarmi mail private con minacce di morte annesse o di accusarmi di non essere obiettivo: perché qui, vige l'assoluta soggettività. Chi vuole, in un commentino, può dire la sua, può dire se essere d'accordo o meno (e perchè) con questa Top 5 o pubblicare la sua, sempre tramite commentino. Alla prossima!

- Symo

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